L’idea, però, trova “ribelli” illustri come Bagnaia: "Finché il sistema non sarà pronto, non lo utilizzerò, a costo di farmi multare"
Un’idea che nasce per ragioni di sicurezza: del resto, poter avvisare immediatamente un pilota circa la presenza di un rivale a terra in mezzo alla pista o avvertirlo in merito a una grossa chiazza di olio da evitare sarebbe un passo in avanti. Tuttavia è breve il passo che porta alla spettacolarizzazione, soprattutto ora che la MotoGP si prepara a diventare “hollywoodiana” con Liberty Media. E quindi i team radio della Formula 1 potrebbero diventare un obiettivo verso cui indirizzarsi. Inutile nascondersi dietro a un dito: con la crescita esponenziale della F1 negli ultimi anni e il corrispondente calo – anche se con una successiva ripresa – della MotoGP post-Valentino Rossi, le due ruote hanno guardato con interesse alle novità e alle scelte del paddock delle quattro (in primis le gare Sprint). Ed è innegabile come una delle fonti di interesse nelle gare di Formula 1 sia proprio la comunicazione tra il pilota e la squadra. Sia per i momenti concitati relativi alla strategia da adottare che per quelli più “di sfogo” dei piloti, momenti a uso e consumo del pubblico, che negli anni ha imparato ad apprezzare il Circus anche per questo aspetto.
Anche per questa ragione la Dorna ha guardato con interesse all’implementazione della comunicazione radio tra piloti e squadre, e ora il percorso tracciato sembra davvero poter condurre verso un risultato tangibile, seppure non nel prossimo futuro. Dalle prime fasi del 2025 la comunicazione radio arriverà realmente in MotoGP, ma soltanto in forma unidirezionale tra Direzione Gara e piloti, con la prima in grado di inviare messaggi preregistrati a chi guida, in caso di situazioni di pericolo o affini. Un primo passo che al momento si scontra con l’avversione di alcuni piloti, i quali rischiano però di doversi arrendere alla novità. Anche perché le sperimentazioni sono andate avanti per tutto il 2024, pressoché in ogni sessione di test svolta dalla MotoGP: a Misano, nel settembre scorso, era stato – insieme con Fabio Quartararo – Aleix Espargaró a portare avanti i collaudi. “Stiamo cercando di migliorare il sistema, non soltanto in termini di comunicazione ma anche di sicurezza, in caso di caduta. Sono tra coloro i quali hanno spinto per l’implementazione della radio ma non è facile. Dire che questo non è possibile è la strada più facile, ma credo sia più complicato attivare o disattivare l’abbassatore a ogni curva: se cinque anni fa avessimo detto a un pilota che avrebbe dovuto schiacciare un tasto a ogni accelerazione non ci avrebbe creduto. Sarà divertente, credetemi”. Opinione interessante, anche se i panni di promotore dell’iniziativa li veste un pilota che non utilizzerà la novità in gara, dato che si è ritirato.
I test sono poi proseguiti a Barcellona, sia nell’ultimo weekend di gara della stagione che nella successiva giornata di test. Nel warm up infatti Michele Pirro ha provato la radio con la comunicazione unidirezionale, ma il grande passo in avanti è stato compiuto nei test, quando il collaudatore Ducati ha provato la comunicazione bidirezionale, parlando durante la guida con Davide Tardozzi. “Per quanto mi riguarda è questione di abitudine – il suo primo riscontro – ed è qualcosa di interessante. Ovviamente in una sessione di test abbiamo potuto parlare sempre, farlo in altre situazioni non sarebbe il massimo. È comodo? Diciamo che servono ancora dei passi avanti, per arrivare al punto in cui i fili e tutto il resto non si avvertono”. La strada intrapresa sembra quella corretta, e se nel 2025 appare chiaro come la comunicazione unidirezionale farà il suo ingresso in pista, per il 2026 – o forse anche prima? – è prevista l’implementazione di quella bidirezionale. Come detto, però, su questo punto lo schieramento dei piloti sembra tutt’altro che unito sullo stesso fronte. A fare da contraltare ai pareri più o meno positivi di Pirro ed Espargaró c’è infatti il pensiero di un pilota il cui peso specifico potrebbe (e dovrebbe) essere importante, Pecco Bagnaia.
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