Vera Spadini: "E' una MotoGP rock: adrenalina pura!"

La giornalista e conduttrice di Sky: "Gare emozionanti come un concerto o la finale di Champions League. I piloti? Consapevolmente matti, sanno ciò che fanno"

20.12.2024 ( Aggiornata il 20.12.2024 09:53 )

Martin e Bagnaia: entrambi meritevoli di titolo mondiale

Grazie a disponibilità, simpatia e uno spirito amichevole, la Spadini ha, nel tempo, allacciato rapporti che vanno al di là della pura mansione lavorativa. Le abbiamo domandate se si senta affezionata a qualcuno in particolare: "Sarebbe una lista infinita. Parto dal mio gruppo: da Guido Meda e tutto lo staff Sky Sport MotoGP: Sandro Donato Grosso, Mauro Sanchini, Mattia Pasini, Rosario Triolo, Antonio Boselli anche se ora ha intrapreso un’altra strada, Andrea Cirilli, lui per me un angelo custode, fonici, tecnici e la regia. La MotoGP facilità l’instaurare dei rapporti di amicizia. Sì, questa è la peculiarità di questo mondo”.

Coi fans, come sei?

Posso dirti come sono loro con me. Fantastici. Mi dicono che io sia particolarmente preparata, commento che apprezzo moltissimo. Mi sento una secchiona, studio ogni cosa possa essere utile al mio lavoro. Parlano anche della mia gentilezza, cosa per me scontata: invece me lo fanno notare come se fosse un pregio unico, originale, e questo mi colpisce e mi fa molto piacere".

I piloti sono ritenuti matti. Lo sono davvero, o consapevoli?

Sono consapevolmente matti. I piloti hanno percezione di paura e pericolo completamente diversa dall’ordinario. I piloti sono formattati da un diverso punto di vista ma, attenzione, ciascun dettaglio non è lasciato al caso. Sanno ciò che fanno. Penso che l’adrenalina arrechi dipendenza: correre forte su una moto alimenta un bisogno fisico-mentale”.

Jorge Martin ha battuto Pecco Bagnaia. Risultato giusto?

Premetto che entrambi avrebbero meritato il titolo mondiale. Quando il livello è così alto, e due piloti determinano sul resto del gruppo la netta differenza, vuol dire che hanno qualcosa in più. Pecco ha vinto il maggior numero di gare, ma ha patito i tanti ritiri. Jorge è risultato costante, nell’ottimizzazione di tutti i weekend iridati. Ha vinto Martin, meritatamente, ma se avesse vinto Bagnaia, i meriti sarebbero gli stessi”.

E’ stato più rock Jorge Martin o Pecco Bagnaia?

Dunque… (attimi di silenzio)… parliamo di due profili originali, da conoscere. Jorge ha un carattere evidentemente aperto, viene definito esplosivo, si vede quanto si diverta. Pecco, a volte, sembra chiuso, ma occhio: lui è veramente rock. Lo si nota dall’atteggiamento e ascoltandone le parole: puro, diretto, senza sovrastrutture. Perché il rock non è una facciata, è un modo di essere".

Hai mai trascorso un giorno senza ascoltare musica?

Tu pensa un giorno o un mondo privato della musica. Che esistenza sarebbe? No, impossibile”.

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