Crisi KTM: per ora la MotoGP non è a rischio ma ci saranno rallentamenti

La casa austriaca ha quasi 3 miliardi di debiti ciò nonostante conferma i programmi sportivi nelle principali classi iridate

05.12.2024 ( Aggiornata il 05.12.2024 10:05 )

Ormai non è più un mistero: KTM è in grossa difficoltà economica. Il debito accumulato tra banche e fornitori sfiora i 3 miliardi di euro e serviranno tagli drastici affinché la casa austriaca possa ripartire nel breve periodo, al momento il reparto racing è (più o meno) salvo.

KTM Racing, fuori dalla crisi ma…

Lo scorso 29 novembre KTM ha presentato al tribunale di Ried im Innkreis tutte le carte necessarie all’apertura del processo di ristrutturazione in regime di auto amministrazione che sarà supervisionata dallo stesso tribunale. Si è appreso che la casa di Mattighofen nel corso dell’ultimo esercizio è andata in insolvenza di quasi 3 miliardi, di cui poco più della metà dovuti a debiti con le banche ed il restante da un parco moto invendute che supera le 100.000 unità. Stefan Pierer, CEO di KTM AG, che ha guidato la casa austriaca dal produrre 6.000 moto l’anno a superare le 1.000 prodotte al giorno oggi deve affrontare una crisi che lui stesso ha contribuito a creare sbagliando, anche se è facile parlare con il senno del poi, diverse scelte soprattutto legate all’acquisizione di nuove società.

Tra le tre società in amministrazione controllata KTM AG e le due controllate KTM Components GmbH e KTM F&E GmbH; non è presente KTM Racing AG società che – come si evince dal nome – è quella direttamente responsabile dei reparti sportivi della casa austriaca. Nessun problema dunque? Più o meno, pare che un test in galleria del vento a Colonia per il team MotoGP sia già stato cancellato nell’ottica della riduzione dei costi che comprenderà anche il reparto racing. Se è vero che KTM Racing è fuori dalle società in amministrazione controllata è pur sempre parte dello stesso gruppo e quindi anche il settore racing avrà dei tagli. KTM sarà al via con le proprie squadre ufficiali ai principali eventi mondiali come l’ormai prossima Dakar dove però sarà al via con sole tre moto – tutte marchiate KTM – addio ai team ufficiali GasGas e Husqvarna. Salvi anche i progetti nel mondiale Motocross e nel Supercorss così come quello del Hard Enduro ed infine quello del motomondiale. La casa austriaca è presente – in forma ufficiale o meno - in tutte le classi dal JuniorGP passando per la RedBull Rookies Cup fino alla MotoGP. Al momento nonostante i problemi i team hanno iniziato a ricevere tutto il materiale necessario alla realizzazione delle moto 2025 e sembrerebbe che le prime casse siano già in direzione di Sepang dove ad inizio febbraio si svolgeranno i primi test del 2025. Nei prossimi giorni quando Peter Vogl, curatore fallimentare che sta seguendo il caso KTM avrà stilato il piano di rientro dell’azienda austriaca sarà tutto più chiaro, Pit Beirer, Pedro Acosta e gli altri piloti KTM sono dunque in attesa di scoprire se anche il reparto racing subirà uno stop ai lavori temporaneo o se lo sviluppo della RC16 proseguirà senza intoppi.

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