ESCLUSIVA - Il bibendum vuole rimanere: "Rinnovo da 2 anni più 3, o viceversa: per arrivare pronti al nuovo Regolamento Tecnico, eviteremo stravolgimenti"
Durante il test del Montmelò, abbiamo parlato con Piero Taramasso. Il Responsabile Michelin nel paddock della MotoGP, tempestato dalle nostre domande, ha risposto partendo dal bilancio 2024: "Record sul giro su praticamente tutte le piste" sottolinea "forse mancato solo a Portimao. A livello prestazionale siamo reduci da una ottima stagione, durante la quale abbiamo usato un range di pneumatici di mescola nuova. Al di là del singolo passaggio veloce, a noi interessava far crollare il computo della corsa. Il fatto che per tutto l'arco della gara i tempi fossero costantemente rapidi, è il dato più apprezzabile d'annata".
Marc Marquez in Ducati ufficiale: l'otto volte iridato è (già) contento
Piero continua l'analisi relativa al 2024: "Soddisfazioni tratte pure in condizioni di bagnato. La pioggia della Thailandia ha dimostrato quanto le coperture rain funzionassero, per riscontri positivi paragonabili alle giornate asciutte. Ci sono stati anche momenti difficili, Aragona e Phillip Island: la riasfatatura da poco apportata e l'assenza di test potevano complicare ulteriormente le cose, ma le simulazioni preventive ci hanno aiutato a centrare la giusta allocazione dei due weekend".
Tra l'altro, penalizzazioni per pressione minima non ottemperata ridotte all'osso.
"Confermo. Solo un paio di casi trovati sotto la pressione minima di gonfiaggio da rispettare all'anteriore. Abbiamo analizzato e i team sanno perché sia accaduto, perciò sapranno in futuro come gestirla. Per il resto, teniamoci corse spettacolari e diverttenti: così non le ricordavo, eppure siamo tornati nel 2016. Uno spettacolo di altissimo livello".
In termini di gomme, come hanno fatto la differenza Martin e Bagnaia?
"Penso che il loro overboost derivasse da condizioni mentali al top. Intendo dire: sapendo di essere gli unici due piloti a potersi davvero contendere il titolo, godevano di una determinazione fuori dal comune. Per alcuni tratti del campionato anche Marc Marquez ed Enea Bastianini riuscivano a rimanere nelle primissime posizioni, ma Jorge e Pecco si spingevano oltre, vicendevolmente".
Piloti uguali, ma diversi.
"Martin è aggressivo, ma mette in temperatura ottimale subito gli pneumatici. Forse è per questa ragione che gli piacciono le Sprint ed efficace in qualifica. Pecco sa gestire al meglio entrambe le coperture, anteriore e posteriore. Lui sente quanto spingere, e sa quando potrebbe arrivare un calo di aderenza".
1 di 2
AvantiLink copiato