DI Giannantonio: "Ho chiesto a Marini una mano, VR mi ha fatto tornare l'amore per i weekend di gara"

DI Giannantonio: "Ho chiesto a Marini una mano, VR mi ha fatto tornare l'amore per i weekend di gara"© Luca Gorini

Fabio racconta: "Il sabato sera di Sepang ero praticamente in HRC, quando è circolato il nome di Luca gli ho scritto per aiutarmi ad andare al suo posto. In VR mi sento in famiglia"

29.10.2024 ( Aggiornata il 29.10.2024 17:30 )

Il 2024 è stato per Fabio Di Giannantonio l’anno della consacrazione. Purtroppo occorre già parlarne al passato, dato che il romano ha posto anticipatamente fine alla sua stagione per operarsi alla spalla sinistra ed iniziare a preparare al meglio il 2025, ma quanto ottenuto nella stagione in corso resta di assoluto valore. Del resto Fabio è attualmente il secondo pilota in classifica tra quelli muniti di GP23, nonché il migliore del team VR46, squadra alla quale il romano è approdato dopo un primo biennio in MotoGP complicato, come spiegato ai microfoni di Mig Babol, il podcast di Andrea Migno.
 
“Nella mia prima stagione in MotoGP sia io che la mia squadra eravamo essenzialmente dei debuttanti in top class – le sue parole - e questo ha inciso pesantemente su tutto. L’anno successivo con Frankie (Carchedi ndr) come capotecnico mi sono trovato molto bene, ma il 2022 è stato per me il vero anno da rookie, e come in tutti gli anni da rookie l’inizio è stato complicato, ma gara dopo gara la velocità è arrivata, infatti a fine anno ho dimostrato la mia velocità”.
 
La velocità è però arrivata tardi per ottenere la riconferma in Gresini, complice anche… Marc Marquez
 
“Nel 2023 dovevo fare sì che il team (Gresini ndr) esercitasse l’opzione per il 2024. I risultati non sono arrivati fino ad un certo punto, e nel mentre è anche scoppiata la bomba Marquez, che a ripensarci è stato qualcosa di incredibile. Io e Gresini avevamo una deadline a giugno, ma hanno voluto prendere tempo per valutarmi meglio, anche se ci conoscevamo da anni e abbiamo ottenuto tanto insieme. Quando ho firmato l’accordo per spostare ad ottobre la deadline ho detto al team “mi sto fidando di voi, dato che se ad ottobre non mi confermate sono a piedi”. Sono arrivato ad ottobre che già sapevo da tempo che Marc avrebbe preso il mio posto, e ci sono rimasto talmente male che non avevo mai preso in considerazione altri campionati”.

Di Giannantonio, HRC, Marini e VR

Gli ultimi Gran Premi del 2023 sono stati per Di Giannantonio un turbinio di emozioni, con la vittoria in Qatar e la parallela ricerca di una sella.
 
“Il sabato sera della Malesia ero praticamente in HRC, tanto che il mio manager non è venuto in Malesia perché gli era stato detto che tutto sarebbe stato concluso in Qatar. La domenica mattina invece tutto è saltato, ed è iniziata a circolare la voce di Marini, al quale ho scritto chiedendogli di darmi una mano ad andare al suo posto. Da lì ho iniziato a parlare con il team VR, aggiornando il mio manager via cellulare. Per i test di Valencia ho preparato casco e tuta ma era quasi un addio, ma per fortuna il sabato sera di Valencia ho firmato con VR. La vittoria in Qatar è stata davvero la svolta”.
 
Una svolta che assomiglia ad un lieto fine, con Fabio ora impegnato ad ottenere il massimo insieme al team Pertamina Enduro VR46, squadra con la quale ha ritrovato anche l’amore per le corse.
 
“In VR mi hanno accolto in maniera incredibile, e continuare insieme è davvero bellissimo. Sono stato accolto come se fossi di famiglia, e questo mi ha permesso di crescere tanto, oltre a farmi tornare l’amore per il weekend di gara, che in parte avevo perso. Correre in MotoGP mi piace ma nell’ultimo biennio era diventato tutto impegnativo, mentre ora non vedo l’ora di partire per una gara”.
 
Un altro grande cambiamento per Di Giannantonio rispetto al passato consiste nel contratto biennale già firmato con Ducati e VR, che gli permette di vivere con maggiore serenità ogni singolo weekend di gara.
 
“Avere già un contratto firmato per il 2026 incide non poco. Non avere un contratto per l’anno successivo non ti permette di rischiare o sbagliare: nel mio primo biennio in MotoGP ho mantenuto uno stile di guida per non sbagliare, invece ora volendo posso provare qualcosa di nuovo e magari sbagliare. Ora sono nella condizione di migliorare tanto come pilota”.

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