MotoGP, Jorge Martin: "Se vincerò il titolo, porterò l'1 in Aprilia"
L'intervista al leader iridato: "Il duello con Bagnaia è entusiasmante: lui è il pilota più completo, ma io sono cresciuto"
Pubblicato il 24 ottobre 2024, 16:10
Martin: addio Ducati, benvenuta Aprilia
Come descriveresti la relazione con la Ducati, dato che a Valencia ci sarà la separazione?
“È una relazione normale, sempre uguale, non è andata né meglio né peggio dopo gli annunci per il 2025. È un rapporto esclusivamente tecnico, non devo parlare con i manager ma con gli ingegneri e con Gigi Dall’Igna. Anzi, ultimamente devo dire che i miei motori vanno anche molto forte”.
Prima non accadeva?
“No, ma a volte trovi motori che vanno peggio, non tutti i propulsori sono perfettamente uguali: gli ultimi due, invece, erano davvero molto buoni. Mi tranquillizza, perché in caso contrario avrei avuto ovviamente qualche pensiero”.
Se vinci il Mondiale, porterai il numero 1 all’Aprilia o manterrai l’89?
“Prenderò l’1 perché è un’occasione unica. Non è questione di quale moto o team avrò in futuro, il titolo MotoGP è lo sforzo di una vita, quindi prenderei l’1 con orgoglio”.
Stai duellando con Bagnaia, con Enea Bastianini e Marc Marquez: chi ritieni il più forte tra loro?
“Pecco. È il più completo, oggi, ed è il rivale diretto che devo guardare. Anche se poi mi concentro molto su di me, perché in fondo se do il massimo e arrivo terzo, devo essere contento. Perché la prima cosa è dare il massimo, per essere in pace con me stesso”.
Ti aspettavi Marc così forte?
“Era ovvio, anzi, all’inizio tutti pensavano che con la Ducati avrebbe vinto con 10 secondi di vantaggio già il primo GP. È arrivato quando doveva arrivare, Marc è sempre forte, e ora è ulteriormente in forma”.
Come sarà un box con Bagnaia e Marquez?
“Non so, parliamo di grandi campioni, sarà difficile batterli, sarà sicuramente la squadra più forte della prossima stagione, ma vedremo come saranno le dinamiche. Io devo pensare ad affrontarli”.
Ti scoccia sentire che è “facile” vincere con la Ducati, così superiore alle moto rivali?
“Non posso controllare quello che dice la gente. Le critiche arriveranno comunque, io faccio il mio e vediamo cosa ottengo, mi interessa di più l’opinione della gente che è al mio fianco. Il mio team, la famiglia, le persone con cui lavoro”.
Lascerai la Ducati ma anche il Team Pramac dopo quattro anni: sarà un peccato più per te o per loro?
“Non è un peccato per nessuno, ci saremmo separati comunque. Meglio farlo da vincitori, no?”.
Porterai know-how Ducati all’Aprilia?
“No, in realtà porto le mie sensazioni, ma guiderò una moto completamente diversa, non penso che trasferirò tantissime informazioni. Semmai porterò il mio talento, le mie sensazioni e la mia velocità”.
Ti preoccupa il calo dell’Aprilia?
“Non credo sia tanto un calo della moto, ma non posso essere preoccupato in merito, perché se anche lo fossi, i loro risultati non cambierebbero. Mi concentro sul 2024, fino a Valencia cercherò di vincere il Mondiale. Poi arriverà l’Aprilia”.
In cosa ti sembra differente, la RS-GP, rispetto alla Ducati Desmosedici?
“La moto non mi sembra male, ha vinto a Portimao, Austin, Barcellona. Poi, finché non la guidi, non puoi dare troppi giudizi: forse manca qualcosa a livello di grip al posteriore, in frenata magari faticano di più, ma poi dipende molto dallo stile di guida”.
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