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L'australiano si è raccontato al podcast Ducati Diaries: "Non avevo quel carattere estroverso che tutti cercavano e mi hanno punito per questo"
Christian Caramia
11 lug 2024
Una leggenda della MotoGP, un autentico funambolo in pista, uno di quei piloti che rimarranno per sempre impressi nella memoria collettiva. Casey Stoner è tutto questo: un uomo capace di vincere due titoli iridati in classe regina grazie alla sua classe sopraffina, ma spesso tediato da tormenti interni che, col passare degli anni, ne hanno modificato in parte la personalità.
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A parlare di questo processo è stato proprio l’australiano a Ducati Diaries, un nuovo podcast condotto da Neil Hodgson. “Non avrei mai pensato di arrivare così lontano nella mia carriera – le parole di Stoner a proposito della sua parabola agonistica, prima di raccontare il cambiamento subito dalla sua personalità nel corso degli anni – da giovane ero più sicuro di me, ma poi è diventato tutto più complicato. Per questo, durante la mia carriera e anche poco dopo, non mi sono mai considerato una leggenda. Sono orgoglioso di molte cose che ho ottenuto, ho realizzato molto più di altri, quello sì”.
“Ero più competitivo di quanto la gente si aspettasse da me. Mi piaceva vincere, compiere giri perfetti, sfidarmi continuamente – ha detto Casey a propositi di se stesso – ci sono stati momenti dopo le gare in cui mi sedevo e mi sentivo molto in colpa per non aver fatto al meglio il mio lavoro o per aver commesso un errore. C'era una lotta costante dentro di me tra il cercare di non aspettarmi troppo da me stesso e allo stesso tempo continuare a spingermi oltre". Una lotta interiore costante, che si è amplificata con l’arrivo in MotoGP, quando è emerso il suo carattere introverso: “I media erano contro di me, non avevo quel carattere estroverso che tutti cercavano. La gente non capiva che non ero lì solo per godermi le gare. Si aspettavano che festeggiassi ogni vittoria come se fosse un campionato. Ma in realtà io mi aspettavo di più da me stesso”.
Un carattere non sempre facile, che lo ha portato a essere molto diretto e schietto nelle dichiarazioni alla stampa, ma che l’ex Ducati e Honda non vuole modificare: “Non cambierò il mio modo di essere. Penso che questo mi portato dove sono adesso. Ho espresso sempre le mie opinioni e i miei punti di vista, i media mi hanno punito per questo. E appena i media lo scrivono, i tifosi iniziano a odiarti. Continuerò a dire quello che penso; anche se forse in modo meno severo di prima” ha concluso Stoner.
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