Veloce e aggressivo in pista, schietto e senza filtri fuori: il 19enne si candida a nuovo personaggio della classe regina
A illuminare la notte della MotoGP in Qatar non ci hanno pensato solo i fari del Lusail Circuit, ma anche la grande gara di Pedro Acosta, al suo debutto in classe regina.
Tutto o niente, Acosta: "Meglio 10 giri nei migliori che una gara nel gruppo"
Una prestazione, quella del murciano, che va ben oltre il nono posto finale: il talento di Mazarròn ha dimostrato di poter lottare contro i mostri sacri della categoria, compreso Marc Marquez, con cui ha battagliato per la quarta posizione. Alla fine Pedro ha dovuto arrendersi al degrado delle sue Michelin, ma il bilancio è estremamente positivo: “Com’è stato il mio esordio? Fantastico – le parole del due volte iridato nelle classi leggere ai microfoni di DAZN – era tutto talmente bello che non poteva andare così bene la prima volta”.
Tra una battuta e un sorriso, Lo Squalo ha trovato il modo di scherzare sulla sua prima gara lunga in top class: “È stato come quando perdi la verginità. Sembra che tutto vada bene e poi fai un pasticcio da qualche altra parte”.
Ride Acosta, e ne ha ben donde: un esordio del genere non si vedeva in MotoGP dai tempi di un certo Fabio Quartararo, e il suo futuro non può che essere roseo. “Ho effettuato tanti sorpassi come ai tempi della Moto3, quando partivo dalle retrovie e mi ritrovavo davanti in pochi giri – ancora l’alfiere GASGAS – nel finale ho patito il degrado della gomma posteriore, la moto iniziava a muoversi troppo e quindi l’elettronica tagliava potenza. Ma sono comunque felice”.
Veloce e aggressivo in pista, schietto e senza filtri davanti ai microfoni: la MotoGP ha trovato nel 19enne del team Tech3 il suo nuovo personaggio.
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