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MotoGP Qatar, Bagnaia avvisa tutti: "Io lavoro in silenzio"

Giù dal podio nella Sprint, il campione del Mondo ha vinto la gara lunga a Lusail: "Partenza fondamentale, ero conscio del mio potenziale"

Christian CaramiaChristian Caramia

10 mar 2024 (Aggiornato alle 20:36)

Può un Gran Premio lungo 21 giri decidersi nei primi 32 secondi dopo lo start? La risposta è affermativa se si prende come esempio la domenica perfetta vissuta nell'esordio della MotoGP in Qatar da Pecco Bagnaia, vincitore della gara lunga a Lusail grazie a uno scatto fulmineo poi seguito da un cronologico da applausi.

Bagnaia illumina il Qatar


Da 5° a 1° in 4 curve, in testa dal primo all’ultimo giro: la partenza da antologia del tre volte campione del Mondo non è frutto del caso, ma di una strategia studiata e calibrata dopo le difficoltà vissute nella Sprint del sabato chiusa ai margini del podio. “Prima del via, avevamo concordato col team di spingere fin dall’inizio, e appena ho visto il varco prima su Binder e poi su Martin ho pensato di approfittarne immediatamente – il commento di Pecco a fine GP – chiudere il primo giro in testa era fondamentale, perché perdere tempo dietro alle altre moto sarebbe stato dannoso sia per il risultato che per la pressione delle mie gomme”.

Una volta guadagnata la testa della corsa, il piemontese della Ducati non ha mai dato speranza di rimonta ai pur bravi Brad e Jorge: “Ho spinto, ma in realtà non ho mai esagerato – ancora Bagnaia – il motivo? Non volevo stressare troppo la gomma posteriore e ho preferito guidare disegnando traiettorie più rotonde e gentili. Ho gestito il mio ritmo, provando a spingere quando gli avversari si avvicinavano”.

Bagnaia lascia il Qatar da leader


Veloce, preciso, analitico, mai in ansia, sempre pronto a raddrizzare la situazione: la prestazione domenicale dell’iridato in carica è un chiaro messaggio per i suoi rivali. Rispetto alla Sprint, la differenza è stata la gestione della mia performance: sabato ho spinto troppo in percorrenza di curva e sono arrivate le vibrazioni al posteriore, ma questo inconveniente è servito per individuare il problema e cambiare strategia. Ma dopo sabato non ero preoccupato, ero consapevole del mio potenziale. Io preferisco lavorare in silenzio” ha concluso il numero 1, che lascia Lusail da leader della classifica generale.

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