GP Australia, Martin: l’azzardo (suo) non paga

Lo spagnolo, leader della gara fino all’inizio dell’ultimo giro, ha poi concluso in quinta posizione con una gomma soft posteriore praticamente distrutta

GP Australia, Martin: l’azzardo (suo) non paga
© Luca Gorini

Marco PezzoniMarco Pezzoni

21 ott 2023

Una gara dominata e persa solamente per un eccesso di confidenza sulla scelta della gomma posteriore. Tra l’Indonesia (errore suo in gara) e l’Australia oggi, Martin ha praticamente scelto di “suicidarsi” sportivamente in entrambe le gare, montando la gomma soft al posteriore e scegliendo sempre la solita tattica: spingere subito e poi gestire. 

La soft, un azzardo che non ha pagato


Come dicevamo in precedenza, è la seconda gara consecutiva che Martin azzarda la gomma posteriore morbida pensando di riuscire a gestirla fino alla fine. Se a Mandalika Jorge ha commesso un errore di guida uscendo a 13 giri dalla fine, in Australia lo spagnolo ha voluto rimontare ancora la soft, con la quale peraltro aveva percorso tanti giri nelle prove, contro il parere del team e di Ducati stessa nella persona di Gigi Dall’Igna che spingeva per l’utilizzo della media.

La soft, però, è la gomma con la quale Martin si trova meglio rispetto a media e dura, con le quali invece fa più fatica ma che gli avrebbero garantito di arrivare fino alla fine della gara senza problemi. Jorge non è stato l’unico a montare la morbida, l’hanno fatto anche Marquez, Pol Espargarò e Raul Fernandez, riportando problemi di consumo nel finale di gara. 

La strategia di gara, spingere subito e poi gestire, non ha facilitato la durata della gomma morbida che, come ha detto poi Martin, a 5 giri dalla fine era già andata, sebbene avesse ancora un cospicuo vantaggio sugli inseguitori. Il disastro è arrivato soprattutto negli ultimi due giri: con una gomma parecchio consumata non riusciva più a chiudere bene le curve e non aveva trazione in uscita. Da qui, l’ultimo caotico giro di gara, iniziato in testa prima della curva 4 e chiuso in quinta posizione sul traguardo alle spalle di Binder

Eccesso di confidenza o voglia davvero di dimostrare di essere maturato, sta di fatto che dopo la Sprint di Mandalika dove era passato in testa al Mondiale, oggi si ritrova catapultato a -27 da Bagnaia dopo l’errore indonesiano e la quinta posizione in Australia. Niente è ancora perduto per lo spagnolo in ottica campionato, ma questi errori pesano considerando che Bagnaia ha chiuso secondo perdendo però potenziali altri 5 punti grazie alla vittoria di Zarco.

Martin: “Mi è mancato chi mi impedisse di montare la soft”


Ho fatto una bella gara, guidando pulito e cercando di non usarla troppo in vista degli ultimi giri. Sono riuscito a dare un bel distacco ma ad un certo punto è andata, non c’era più gomma e gli altri mi hanno preso. Non ho forzato la scelta della soft, forse mi è mancato chi mi impedisse di montarla, però in queste decisioni siamo da soli e abbiamo fatto la scelta migliore. A sei giri dalla fine ho pensato che fosse andata, ho provato a spingere più sulla parte destra ma rischiavo di cadere. A due giri dalla fine e con 1”5 di vantaggio potevo ancora farcela, però si sono avvicinati tutti ed è finita lì.”

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