Pagelle MotoGP: i bocciati a metà 2022

Honda: blocco fallimentare

Tutto in Honda non va. Tutto. Quando un marchio così potente e prestigioso conta su 11 Gran Premi il solo podio - terzo posto, gradino più basso - colto da Pol Espargarò in Qatar, qualcosa di grosso è stato sbagliato. Siete d'accordo?! In fin dei conti, l'unico nome difendibile, in parte, sarebbe quello di Marc, cioè Marquez. L'altro, Alex, come Stefan Bradl, Taka Nakagami e Pol stesso appaiono, anzi, si trovano in pieno stato confusionale e, quando spingono, vanno a terra. Facendosi pure male, perché la RC213 V è un "pasticcio" di idee messe assieme, mal miscelate, uscite con la peggior MotoGP del lotto. Ci perdonino i dirigenti HRC, ma sappiamo come siano meglio al correnti di noi come sia la situazione. INACCETTABILE

Suzuki: bye bye da Hamamatsu

Le scelte sono scelte, e tali rimarranno. Certo, però - crediamo - che nella vita ci vogliano tatto e senso del momento. Come una bomba è piovuta dal cielo sulle teste dello staff Ecstar la voce, poi materializzatasi in realtà: Suzuki dice adio alla MotoGP, senza preavviso, "infischiandosene" di accorti e contratti firmati, tuttora in essere, e dalla penali salate. La cosa peggiore della faccenda è stata, appunto, come la voce di corridoio sia arrivata alla squadra ancor prima della comunicazione ufficiale diramata da Hamamatsu. In pieno stile precariato del lavoro, quando un occupato si trova disoccupato, sapendolo in secondo luogo rispetto ai colleghi di ufficio. Una negoziazioe, qualche parola, proposte e idee per salvare faccia, denaro e stagione - pressoché disastrosa per Mir, un po' meglio Rins - avrebbero aiutato l'immagine del marchio di Hamamatsu, noi addetti all'informazione, piloti, meccanici, cuochi, camionisti. Tutti. HARA-KIRI EVITABILE? Forse, megiio gestibile.