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Il nuovo pneumatico posteriore ha aumentato sensibilmente il grip al retrotreno, obbligando le Case ad adeguarsi nella progettazione
della moto. E c’è chi, come la Ducati, sembra avere parecchia strada da compiere
Neil Spalding
15 mar 2020 (Aggiornato alle 15:57)
Cal Crutchlow ha combattuto a lungo affinché la sua opinione venisse ascoltata, sia in qualità di pilota che di “collaudatore”. Ma mai il britannico avrebbe creduto di poter vivere una sessione così importante come quella di Sepang da unico vero tester. Ma con sia Marc Marquez che Takaaki Nakagami in fase di recupero da un delicato intervento alla spalla, e quindi concentrati più sul ritorno alla perfetta forma e alla forza necessaria che alla prova dei nuovi componenti, l’unico altro pilota disponibile era un rookie, Alex Marquez. E anche se il campione in carica della Moto2 è andato più forte rispetto alle aspettative di molti, la sua esperienza sulla MotoGP non è ancora sufficiente per fornire un certo tipo di indicazioni tecniche.
La Honda ha portato almeno due differenti sistemi di scarico, con ogni probabilità relativi a due tipologie differenti di motore. Nel primo caso, gli scarichi hanno un diametro inferiore, un segno che si è cercato di privilegiare la coppia ai medi regimi invece che cercare potenza al massimo. Si è visto anche un telaio con rigidezza sperimentale e una nuova forma del forcellone, così come carene rivisitate e un pacchetto aerodinamico differente.
Il telaio è parso simile a quello provato lo scorso anno, con il trave più stretto e con un differente supporto anteriore del motore. Ma ora, con la parte inferiore e laterale del trave tagliata, è stata ridotta ulteriormente la rigidezza laterale. Crutchlow, per esempio, ha testato il nuovo telaio il venerdì di Sepang, precedendo così Marc Marquez. E l’impressione è che dal telaio sia stato tolto qualcosa dalla parte inferiore.
Considerando i problemi denunciati dalla Honda lo scorso anno, in particolare all’inizio, con un forcellone eccessivamente flessibile che causava il deragliamento della catena, è stata sperimentata una minore rigidezza laterale senza perdere la sufficiente forza per tenere la catena in sede.
Tra le novità c’è stata una carena con alette rimovibili e poste più in alto, con un angolo più acuto rispetto allo scorso anno. Il design rende più facile creare pacchetti aerodinamici personalizzati per i piloti. Marc Marquez ha provato anche una versione rivisitata del cosiddetto “freno scooter” nella zona della frizione, che di fatto viene utilizzata soltanto in partenza. Si tratta di un freno posteriore, la cui leva è sotto la frizione ed è azionata dalla mano sinistra. Per questo, ora, il freno posteriore è più semplice da utilizzare.
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