I dubbi di Zarco, la solidarietà di Rossi

Il francese ha lasciato il contratto con KTM e ora è a piedi. Ai tempi di Ducati, anche Valentino si sentì come Johann

I dubbi di Zarco, la solidarietà di Rossi

RedazioneRedazione

Pubblicato il 28 agosto 2019, 14:29

A Silverstone, nella stessa giornata in cui Lorenzo è stato protagonista a livello mediatico, anche Johann Zarco è stato chiamato a parlare di una notizia-shock come quella del suo divorzio dalla KTM. Lasciando un contratto che l’avrebbe reso uno dei cinque piloti più pagati del 2020. 

GROSSO RISCHIO - «Sono consapevole di essermi preso un rischio, in questo momento non ho una moto per il 2020, ma mi sento meglio e anche il mio stomaco sta meglio. Sono sufficientemente pazzo per prendere una decisione che nessun altro avrebbe preso. Ho seguito i miei sentimenti, non ho niente da imputare al mio team né alla KTM, ma non potevo continuare tra tanti dubbi e perplessità. Non ero sereno, ora dormo tranquillo anche se non so cosa farò. Vorrei continuare in MotoGP, farlo da pilota titolare è quasi impossibile, quasi tutti i contratti sono chiusi, potrei diventare un tester, per farmi trovare pronto quando si riapriranno le opzioni per il 2021. Ma oggi non ho offerte» ha detto il francese (a sinistra a terra in gara, dove ha colpito anche Miguel Oliveira). 

SOMIGLIANZE - A solidarizzare con il francese è stato Valentino Rossi, che ricordando il biennio con la Ducati ha ammesso di aver vissuto una situazione simile. E fa specie sentire l’uomo che correrà anche a 41 anni – e che potrebbe continuare anche oltre – ammettere di aver pensato allo stop. «Mi sentii come Zarco: c’erano grandi aspettative, in primis da parte mia, ma non ho mai trovato il feeling con la moto. In casi del genere perdi la motivazione e non ti diverti più. Diventa tutto più difficile. Ho pensato all’opzione di gettare la spugna, ma non mi sono arreso, per fortuna. Perché se ti fermi e non hai un’alternativa, è dura rientrare». 

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