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Gianmaria Rosati
4 set 2025
Marc Marquez sbarca a Barcellona con un casco speciale – “ispirato alla città vecchia ed i suoi graffiti” – ed una striscia di successi consecutivi da difendere. Una missione non banale anche per chi ha dominato finora la stagione, specie in un tracciato che storicamente ha sorriso a Marc solo a tratti. Lo spagnolo lo sa bene, e non perde l’occasione per mantenere un profilo basso, come in tante atre occasioni.
“Dovrò lavorare più che in altre piste per lottare con i migliori – le sue parole - Barcellona è uno dei tracciati peggiori per me, ma al contempo ho sempre una motivazione speciale. Il mio momento migliore in questa pista risale al 2014, quando io e mio fratello abbiamo entrambi vinto, mentre il peggiore non può che essere quando ci ha lasciato Luis Salom. Fine della serie di vittorie? Può essere, in tanti sono veloci: Pecco ha vinto negli ultimi, Alex è veloce e lo stesso vale per Aprilia. Io arrivo in questa pista in un ottimo stato di forma, ma vedremo”.
Che effetto ti fa tornare nel tracciato dove è iniziata la tua avventura con il team Ducati ufficiale?
“Bello, sapevo anche prima di quel test che avrei avuto la moto ed il team giusti per puntare al titolo, così come ho subito capito quanto fosse ampio il salto tra GP23 e GP25. Nel test abbiamo iniziato a costruire, ma né io né nessun altro poteva immaginare che oggi ci saremmo trovati in questa situazione. Mi aspettavo di essere leader di classifica o vicino al leader, ma non in questo modo”.
Il match point titolato a Misano è possibile: ti basterà guadagnare almeno 10 punti su Alex qui a Barcellona.
“Pensavo ci volesse di più, in questo caso vedremo cosa succederà, anche perché so che è questione di tempo. Lo scenario perfetto per vincere? E’ bello vincere all’ultima gara o in Europa, ma un titolo è bellissimo fa festeggiare ovunque, specie dopo quanto passato negli ultimi anni”.
Quanto ti senti cambiato dall’ultima volta che sei salito sul podio in questa pista?
“L’anno scorso l’obiettivo era diverso rispetto a ora. Vincere così tanto rende tutto più calmo, anche perché il target ora è il titolo. Nel 2024 la missione era ritrovare fiducia ed il piacere di guidare: ora sono nel posto giusto per vincere e, come ho detto già alla presentazione del team, è normale che i due piloti ufficiali abbiano la pressione derivante dal dover vincere”.
Acosta ha detto che il tuo ritorno al top è il più grande della storia di questo sport. Che ne pensi?
“È un onore che i tuoi rivali parlino così bene di te. In pista combattiamo ma fuori ci rispettiamo tutti e si vede”.
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