MotoGP, Jorge Lorenzo si apre e confessa: “Dopo molte stagioni di MotoGP ero un po’ 'bruciato'”

Sono un perfezionista e volevo sempre di più dal mio sport, dedicavo 6-7-8 ore al mio sport e facevo anche 1 ora di stretching prima di dormire” ha dichiarato il maiorchino

Marco PezzoniMarco Pezzoni

27 lug 2025 (Aggiornato il 29 lug 2025 alle 07:44)

Jorge Lorenzo tra la costanza, il 48 ed il 99 i suoi due numeri della carriera

Il maiorchino in MotoGP è stato un pilota molto costante ma negli anni delle piccole cilindrate non è stato sempre così. “Non sono sempre stato costante, nei miei tre anni in 125 sono stato piuttosto incostante, anche nell’anno da rookie in 250 nel 2005 non sono stato costante. Nel 2005 ho avuto un punto di flessione alla fine dell’anno perché Pedrosa era il pilota più forte della categoria avendo vinto nel 2004 e nel 2005 con ancora più distacco. Ero il classico rookie che arrivava con tanta voglia, senza paura e rischiando tantissimo, facevo le pole ma Dani mi batteva sempre, la vittoria mi sfuggiva, cadevo sempre, sono caduto in Germania prendendo la sua ruota, lui ha vinto nonostante lo scarico danneggiato mentre io ero in terra; a Motegi qualche gara dopo ho toccato De Angelis e l’ho fatto cadere, tanti episodi di incoscienza. Quel ruolo mi piaceva, mi piaceva dare spettacolo, rimontare e dare da parlare ai giornalisti.

Sul 48 ed il 99 racconta: “Il 48 era per via del mio primo manager, Dani Amatriain. E’ stata una storia molto bella perché mio padre mi ha fatto un video mentre mi allenavo a Maiorca con l’XR100, una moto con un controllo incredibile. L’ha messo su una VHS e l’ha portato a Barcellona alla scuola di Amatriain, ha chiesto a Dani di trovare una squadra che mi prendesse. All’inizio gli ha detto di no, poi guardando il video ha chiamato mio padre e mi ha preso. Il 48 era il suo numerodi quando correva in 500 e SBK facendo qualche podio in SBK. Dai 10 ai 20 anni è stato il mio primo manager, il 48 poi l’ho portato anche in MotoGP. Dopo per via di problemi personali abbiamo chiuso il rapporto e ho voluto cominciare da capo scegliendo un altro numero, il 99. Il 99 è “merito” di qualche calciatore che ho visto che lo indossava, tipo Cassano alla Sampdoria. E’ l’ultimo numero a due cifre e mi piaceva. Il diavoletto e l’angioletto del 99 sono stati una idea mia, sono stato molto creativo e mi è sempre piaciuto dipingere.”

Iscriviti alla newsletter

Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail

Premendo il tasto “Iscriviti ora” dichiaro di aver letto la nostra Privacy Policy e di accettare le Condizioni Generali di Utilizzo dei Siti e di Vendita.

Commenti

Loading

Motosprint
Motosprint
Motosprint

Insieme per passione

Abbonati all’edizione digitale e leggi la rivista, gli arretrati e i contenuti multimediali su tutti i tuoi dispositivi.

Abbonati a partire da 21,90

Abbonati

Sei già abbonato?Accedi e leggi