Valentino Rossi rivela: "I piloti tutte teste di c***o. Se la morte del SIC mi ha fatto pensare di smettere?"

Ospite nel podcast di Giacomo Poretti il "dottore" ha raccontato aneddoti e retroscena della sua lunga carriera
Valentino Rossi rivela: "I piloti tutte teste di c***o. Se la morte del SIC mi ha fatto pensare di smettere?"

Damiano CavallariDamiano Cavallari

2 mag 2025 (Aggiornato alle 10:56)

Il fenomeno di Tavullia dopo essersi ritirato dalle corse su moto nel 2021, dopo aver vinto nove titoli del motomondiale, ha impiegato il suo tempo libero in molte attività che fino a quel momento non poteva fare. Una su tutte si è dedicato alle gare con le auto dove sta figurando egregiamente nel panorama delle competizioni Endurance.  Un'altra cosa che fa voltentieri è andare ospite in programmi e podcast come quest'ultima apparizione nel "Poretcast" condotto e creato da Giacomo Poretti.

Vale ricorda il SIC

Era il  23 ottobre del 2011 quando accadde il fattaccio. Il paddock del motomondiale era sul circuito di Sepang per il Gran Premio della Malesia e Valentino era nel pieno della sua vincente carriera sportiva. Il #46 al tempo era in sella alla Ducati "Il Sic era molto simpatico, era uno sanguigno, un romagnolo doc. Se la sua morte mi ha fatto pensare di smettere? No, lì per lì è stato veramente uno shock perché ho perso un amico ma soprattutto sono stato parte dell'incidente in cui ha perso la vita e quella è sempre stata una cosa che mi è spiaciuta un sacco. Se ci pensate ‘cazzo eravamo in 22 in pista e in quel momento sono stato proprio io a centrarlo’. Però non ho pensato di ritirarmi perché mi sono fatto un esame di coscienza e alla fine la realtà è che non ho potuto fare proprio niente per evitare questa fatalità e da lì ciò che è rimasto è solo il rimpianto di  aver perso un grande amico con cui dal 2006 ho trascorso tanto tempo insieme. Mi piaceva allenarmi con un pilota forte come Marco che poi è diventato un mio rivale ed è da quell’esperienza che due anni dopo è nata la scelta di creare l’Academy, l’idea di creare qualcosa che potesse aiutare i piloti italiani ad arrivare in MotoGP e a vincere. È un bell'impegno perché i piloti di base sono tutti delle teste di cazzo - spiega scherzandoe gestirli è difficile ma dà un gran gusto".

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