Con la situazione della Casa austriaca sempre più intricata, Dorna e le squadre hanno già aperto alla possibilità di schierare un pilota in più, per “salvare” gli attuali portacolori orange
L’inizio della stagione della MotoGP si avvicina, ma il massimo campionato motociclistico del mondo non può fare a meno di pensare con costanza alla situazione relativa a KTM, uno dei cinque costruttori in pista. L’ultima udienza di verifica in tribunale riguardante la procedura di insolvenza di KTM AG e le sue società controllate infatti ha rivelato come i creditori chiedano oltre due miliardi di euro, una cifra che potrebbe davvero mettere definitivamente in ginocchio l’azienda austriaca.
Concentrandoci sulla MotoGP, la presenza di KTM sulla griglia 2025 appare in dubbio ma possibile, mentre volgendo lo sguardo più in là i rischi di un’uscita di scena sembrano davvero aumentare, con gli attuali quattro piloti in sella ad una RC16 – Maverick Vinales, Enea Bastianini, Pedro Acosta e Brad Binder – primi interessati.
Un rischio che è già metaforicamente arrivato sulla scrivania degli uomini più influenti di Dorna, con quest’ultima che pare essersi già messa in moto per un eventuale piano B, ossia l’aggiunta di un pilota nella formazione di alcuni team già presenti in MotoGP. Dorna – la posizione di Liberty Media resta da chiarire in virtù dell’Antitrust – sarebbe infatti disposta a supportare le squadre per “salvare” gli attuale piloti KTM. Soprattutto uno, il cui nome è facilmente intuibile.
Acosta del resto rappresenta uno dei talenti più cristallini della MotoGP di oggi e domani, e la possibilità che tra un anno – Pedro ha siglato l’estate scorsa un contratto pluriennale con KTM – si ritrovi senza una sella è un qualcosa che non può sfuggire al controllo di chi organizza il campionato. Al momento si parla solo di prime conversazioni tra Dorna ed i team, ma l’apertura del promoter verso delle squadre a tre punte rappresenta già un primo segnale di quello che potrebbe essere il futuro, sia in positivo che in negativo.
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