L'INTERVISTA - "Honda avrebbe dovuto prenderlo, è l'unico tra i piloti SBK che potrebbe fare il salto. Andrea ha mostrato voglia ed il talento c'è, Acosta è entrato bene in top class"
Con un appasionato di due ruote come Jorge Lorenzo si possono toccare tante latitudini del motociclismo, e così abbiamo fatto. Nel corso della chiaccherata con lo spagnolo - qui la prima parte - non solo infatti abbiamo parlato di quello che è la MotoGP attuale, a cominciare dal duello Bagnaia - Marquez, ma anche di quella che potrà essere la classe regina del futuro, con possibili nuovi arrivi sia tra le case che tra i piloti.
Jorge, un tuo ex rivale come Andrea Iannone è tornato a correre dopo la squalifica. Stai seguendo il suo ritorno in azione?
“Andrea mi ha stupito. In particolare mi hanno stupito la sua voglia e la sua motivazione, che ha mantenuto molto alta dopo quattro anni di stop forzato. E’ un pilota di talento, ed i piloti di talento dimostrano sempre la loro velocità. Non so se riuscirà prima o poi a vincere il campionato, ma la velocità non l’ha certamente persa. Non ha vissuto una situazione facile”.
Ora a comandare le operazioni in Superbike vi è Toprak Razgatlioglu, del quale si è parlato tanto in merito ad un possibile salto in MotoGP. Credi sia pronto?
“A mio parere Toprak sarebbe l’unico pilota dell’attuale Superbike che potrebbe provare a vincere delle gare in MotoGP. Gli altri non credo riuscirebbero oggi a vincere con un prototipo. Se fossi un Team Manager io ci scommetterei su Toprak: se fossi stato a capo di Honda lo avrei preso, senza dubbio”.
Il nuovo regolamento della MotoGP dal 2027 ti soddisfa?
“E’ andato incontro a quello che pensavo ma non penso abbiano ascoltato me per redigerlo (sorride nd). Credo che in tanti pensassero che la MotoGP dovesse subire una limitazione, per la sicurezza e non solo, quindi hanno decisamente compiuto la scelta giusta”.
Un anno dopo, siamo ancora in attesa che le Case giapponesi tornino ai piani alti della classifica: Qual è secondo te il problema principale?
“Secondo negli ultimi dieci anni Ducati ha compiuto passi da gigante, abbassando i propri tempi di di due secondi, mentre Yamaha di uno e Honda mezzo. Le case europee hanno lavorato tanto, molto di più delle giapponesi, ed ora le prime vincono con merito. Negli ultimi dieci anni c’è stato un cambio di passo. Non so se prima del nuovo regolamento le giapponesi riusciranno a tornare in alto, è davvero una incognita”.
Come giudichi l’impatto di Pedro Acosta in MotoGP?
“Acosta mi piace molto sia a livello tecnico che mentale, è entrato in MotoGP nel modo giusto”.
Credi che vi siano dei giovani spagnoli e non ancora migliori? Aldeguer? Alonso?
“Alonso potrebbe essere l’uomo giusto, ma è davvero troppo presto per dirlo dato che è ancora in Moto3 ed è molto giovane”.
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