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GP Spagna, Marquez: "Pecco in scia? Sono ancora in debito con lui"

Marc scherza e sorride: "Fa parte delle gare, se qualcuno ti segue vuol dire che sei veloce. Il tempo dell'adattamento è finito, ora lavoro sui dettagli e non voglio nessuno davanti"

GP Spagna, Marquez: "Pecco in scia? Sono ancora in debito con lui"
© Luca Gorini

Gianmaria Rosati Gianmaria Rosati

26 apr 2024

Marc Marquez si candida chiaramente per un posto sul podio a Jerez. Lo spagnolo, infatti, ha impressionato al mattino, chiudendo secondo la FP1, e – quasi – ripetendosi al pomeriggio, con un terzo posto e soprattutto un crono più veloce del precedente record della pista. Non mancano i segnali incoraggianti dunque per Marc, seguito durante la Practice – in un frangente – anche da Pecco Bagnaia.
 
“Fa parte delle gare – le sue parole in merito - e se facciamo un paragone del numero di scie prese sono ancora molto in debito con lui (ride ndr). È positivo per me, dato che se qualcuno usa la tua scia vuole dire che sei veloce: l’anno scorso l’ho seguito perché era il più veloce, se ora mi segue e ha magari imparato come fare il terzo settore va bene. Magari domani potrò seguirlo nella Sprint per capire il quarto settore, ma fa tutto parte delle gare”.
 
Perdi tanto terreno nel terzo settore rispetto a Pecco. Sai il perché?
 
“E qualcosa che devo capire analizzando i dati. Stamattina sono stato più veloce di tutti i ducatisti ovunque, ma nel pomeriggio il vento mi ha limitato nelle curve veloci, soprattutto la 5. Il lato positivo è che perdendo 2 decimi da lui in quel punto sono solo un decimo più lento, quindi va bene”.
 
Stai collaborando con tuo fratello?
 
“Non c’è una strategia predefinita. Il primo obiettivo per me oggi è stato uscire per primo all’inizio dei turni, per non avere nessuno davanti. L’anno scorso cercavo sempre la scia, quest’anno è esattamente l’opposto, dato che cerco di stare da solo in ogni momento, anche nell’attacco al tempo. Alex ha un po’ faticato nelle prima gare, pur essendo veloce, ma ora sembra che tutto vada meglio, il che mi fa piacere. Il fratello è il primo rivale, e vuole stare con i primi come me. L’anno scorso non potevamo scambiarci pareri, ora sì”.

Marc e la fine dell'adattamento

Hai spesso parlato della necessità di imparare. Cosa hai imparato oggi?
 
“Posso smettere di parlare di adattamento, dato che l’adattamento è terminato. Ora è tempo di lavorare sui dettagli: mi sento più “dentro” la moto, e stamane l’ho dimostrato facendo subito un tempo rapido, ma in ogni gara abbiamo avuto piccoli problemi, che non ci hanno permesso di mettere tutto insieme. Spero di poterlo fare in questo weekend, o magari nel prossimo. Sarebbe bello centrare il primo podio. L’obiettivo primario è il podio, poi si può cercare il momento giusto per vincere. Ad Austin era possibile vincere ma non è accaduto”.
 
Hai ancora l’istinto di guidare la Ducati come la Honda?
 
“Il mio stile di guida è fatto per la Honda, ma cerco di adattarlo alla Ducati. Ora però possiamo anche portare la moto verso il mio stile di guida, cosa che mi sta aiutando e mi ha permesso di essere subito veloce. E’ impossibile cambiare diametralmente il tuo stile di guida, ma puoi adattarti”.
 
Hai cambiato la leva del freno. Puoi spiegare il cambiamento nello specifico?
 
“Abbiamo cambiato la leva e qualcosa relativamente ai freni, grazie al lavoro del team e di Ducati. Il problema di Austin è emerso chiaramente dalla telemetria, ma oggi le cose sono andate meglio. Sono tornato ad usare la leva che ho sempre usato prima dell’anno scorso: non è la soluzione, dato che lenisce solo il problema, ma è un passo avanti, e su questa pista senza temperature particolarmente alte come Jerez il problema non sussiste”.

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