Continua il momento difficile di Francesco Bagnaia che anche sulla pista che lo ha visto trionfare negli ultimi tre anni, nella Sprint non è andato meglio di una terza posizione alle spalle del compagno di squadra Marc e di Alex Marquez.

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Bagnaia: “Nel GP dovrò gestire al meglio l’anteriore”

Come chiudi questo sabato?
“Sono dispiaciuto. Mi aspettavo un po’ di più ma non riuscivo nemmeno a tenere un passo simile a quello che ho avuto l'anno scorso. Giravo 3/4 decimi più piano dell'anno scorso, quindi è stato un problema. Non sono riuscito come al solito a lottare, la classica Sprint di quest'anno, arrivo vicino e una volta che arrivo lì non riesco più a far niente, l’anteriore mi muove e si chiude un po’ dappertutto ed è un limite enorme. Stiamo lavorando, io sto facendo il massimo, sono molto ripetitivo dopo tutti i weekend di gara ma questo è”.
Per la prima volta però in qualifica sei stato molto veloce, nelle Sprint sei sempre stato un po’ in difficoltà ma domani c’è il GP, cosa ti aspetti?
“Bisognerà vedere perché le condizioni sembra che possano cambiare, domani potrebbe essere più fresco. Onestamente non ho avuto problemi con la gomma dietro, ma ne ho avuti molti con la gomma davanti. Sarà importante riuscire a gestire bene la gomma davanti e provare a fare qualcosa nel warmup per provare a ridurre un po’ questo gap e questi movimenti che continuano a esserci, continuano a limitarmi tanto. È un peccato vedere gli altri fare cose che ho sempre fatto e che quest’anno non riesco più a fare”.
Sull’auto che vi ha portato in sala stampa parlavate del fatto che tu hai un miglior ingresso di curva mentre Alex è più veloce al massimo angolo di piega in percorrenza. È importante avere comunque essere il migliore in qualcosa dove ti senti in difficoltà.
“La staccata da dritto è una cosa, dove perdo con i movimenti è in percorrenza. È quello il problema, non riesco a portare la velocità solita che ho sempre portato. Nonostante ho sempre staccato in questo modo sono sempre anche entrato forte, invece quest'anno devo staccare forte ma non riesco a entrare forte. È un peccato perché in una pista dove da sempre ci sono delle curve specifiche che ho sempre fatto molto meglio degli altri che sono sempre state la Casanova-Savelli, le Arrabbiate, il Correntaio e la Bucine. Sono state sempre le mie cure in questa pista, dove ho sempre fatto la differenza mentre quest'anno invece la fanno gli altri su di me”.
Pensavi di aver risolto i problemi dopo la qualifica? 
“Sì, sono stati una sorpresa, perché non mi aspettavo di far fatica così, pensavo di riuscire a girare come l'anno scorso visto che, almeno in qualifica, sono riuscito a andare più forte del 2024. Ho visto il passo di Marc ed è molto simile a quello che ho avuto io l'anno scorso nella sprint, quindi mi aspettavo di riuscire a girare almeno sul 46”0/46”1 tutta la gara invece non ci sono riuscito nemmeno lontanamente”.
Qui al Mugello si respira un amore sconfinato nei tuoi confronti. Ti sta dando una mano tutto questo?
“È meraviglioso ricevere un affetto del genere. Significa tanto per me, significa che comunque sto dando molto a questa gente ed è meraviglioso che sia così. È principalmente per questo che sono dispiaciuto, perché vorrei riuscire a dargli quello che meritano e non ottenere il risultato che credo sia alla portata mi da dispiacere”.
È uscito un video dove parli con Dall’Igna e ti arrabbi, dici che è sette GP che hai sempre gli stessi problemi ma non si fa nulla e ti scappa anche un “ca…”. Fa strano vedere certe reazioni da te che sei sempre molto educato, cosa può fare in più Ducati e che cosa non sta facendo rispetto agli altri anni tanto da spingerti ad arrabbiarti in questo modo?
“Ma Io credo che sia normale. Quando lotti per il mondiale e poi di colpo da un anno all'altro non riesci più a fare le stesse cose che hai sempre fatto può essere che ti girino. Non sono mai stato uno che urla, che si arrabbia, giustamente porto rispetto per tutti. Stiamo cercando di risolvere nel migliore dei modi la situazione, ma è un peccato perché lotti, guidi in un modo per degli anni, progredisci e poi da un anno all'altro di colpo vai indietro e non riesci più ad avere lo stesso feeling e questo è un limite enorme”. 
Quando all’inizio ti ha passato prima Alex e poi Marc e sei finito terzo, hai pensato di poter risalire o hai capito subito che sarebbe stato difficile?
“Ho provato a capire la gara, ho provato a gestire un attimo. Vedevo che era difficile spingere forte per il caldo. All’inizio pensavo di averne e mi sono riportato sotto Alex ma non sono riuscito minimamente a impensierirlo, non riuscivo nemmeno ad avvicinarmi per passarlo. Li ho capito che sarebbe stata la solita gara dove devo rimanere dietro e non posso avvicinarmi perché vorrebbe dire cadere”.