MotoGP Mugello, Sindaco Ignesti: “Ogni anno è un capolavoro”

Nel piccolo centro abitato di Scarperia e San Piero sono attesi oltre 160 mila spettatori per il GP d’Italia, ne abbiamo parlato con il primo cittadino del comune toscano
MotoGP Mugello, Sindaco Ignesti: “Ogni anno è un capolavoro”

Senza interruzione dal 1991, con la sola eccezione del 2020 pandemico, il piccolo Comune di Scarperia e San Piero diventa per un weekend il centro del mondo motociclistico. Nei prossimi giorni al Mugello sono attese circa 150mila persone, un enorme impegno per il circuito ma anche per le istituzioni locali. “L’organizzazione copre l’intero anno” svela Federico Ignesti, sindaco dal 2014 del Comune in provincia di Firenze. “Appena terminata un’edizione iniziamo a prepararci in base a quanto accaduto nel GP e ci muoviamo subito per capire le criticità e come risolverle per l’anno seguente”.

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Ignesti: “Al Mugello la festa prosegue anche a motori spenti”

Lei è sindaco di uno dei comuni più legati al mondo dei motori, qual è stata la sua prima gara da spettatore al Mugello? 
Ritorno a quando cominciò la continuità del Motomondiale al Mugello, all’inizio degli Anni ’90, mi ricordo una vittoria di Mick Doohan in 500. Partimmo di prima mattina con gli amici per venire a vedere il Gran Premio”. 
C’è qualche altro ricordo che conserva legato al circuito? 
Durante il periodo dell’università, d’estate Michael Schumacher veniva qui a testare la Ferrari. Ricordo con piacere il suono del V12 che purtroppo non fu mai usato in gara”.
Come si può organizzare al meglio un evento come il GP Italia?
Ospitare, in un solo weekend, 150-160mila persone in un abitato come Scarperia, di soli 5mila abitanti, richiede una preparazione molto accurata, soprattutto a livello di viabilità. Ogni anno, grazie ai servizi pubblici come treni e navette, cerchiamo di soddisfare tutte le esigenze, anche di chi non può o non vuole usare un mezzo proprio”.
Il GP Italia, però, non è soltanto gare.
Il contesto nel quale è inserito l’Autodromo del Mugello contribuisce al successo del GP. La parte ambientale e quella paesaggistica lo rendono un circuito unico a livello internazionale. E poi ci sono tutti gli eventi di contorno, del resto il detto “Al Mugello non si dorme” vale proprio perché, oltre alle moto, la notte l’intrattenimento prosegue”.

 

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