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Il romagnolo racconta il suo rapporto con il tracciato: "Non sono mai andato a podio, ma è difficile scegliere la curva più bella"
Enea Bastianini
27 mag 2022
Se penso al Mugello mi vengono in mente tre cose: grande velocità, grande pista e tanti saliscendi. E poi non puoi non pensare al famoso scollino del rettilineo, che è allo stesso tempo il punto più difficile e più emozionante della pista. Ricordo che quando l’anno scorso ci sono passato per la prima volta la moto si è alzata più dietro che davanti, grazie alle ali, ed è stato particolare. Tutto questo dopo aver quasi toccato sul rettilineo i 360 km/h, incredibile. Il Mugello è anche la pista dove ho fatto anche i miei primi giri in testa nel mondiale, nel 2014: quando sono andato in prima posizione per la prima volta ricordo di aver pensato per un attimo “adesso me ne vado”, invece sul rettilineo mi hanno sverniciato tutti. Se ripenso al fatto che non sono ancora mai salito sul podio al Mugello, quella è stata la volta in cui ci sono andato più vicino, anche se un’ammucchiata all’ultimo giro mi ha portato a terra.
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