Ducati Streetfigher V4 S, fascinosa e veloce | Sportive On The Road

Ducati Streetfigher V4 S, fascinosa e veloce | Sportive On The Road© Foto Virgilio DErcole-VD Photo

Prestazionale quanto intelligente, la hypernaked ispirata alla Panigale V4 è l’ennesima mossa
azzeccata dalla Casa bolognese. Ecco la nostra prova

21.12.2023 11:36

È davvero un momento d’oro, questo, per la Ducati, che è riuscita a mettere a ferro e fuoco il mondo delle gare primeggiando praticamente in tutti i maggiori campionati. Un successo che si riflette anche nella produzione: da un po’, a Bologna, non sbagliano un colpo e ogni nuova moto si rivela un successo. Uno stato di grazia, la cui summa può essere rappresentata dalla Streetfighter V4, l’apice del livello tecnico raggiunto dai modelli di serie della Ducati che – lo ricordiamo – sono sviluppati sfruttando il know-how acquisito proprio nelle corse.

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Ducati Streetfigher V4 S: scheda tecnica


Rispetto alla Panigale V4 da cui deriva, via le carene, ed è un po’ come se si alzasse il sipario su tutta la magnificenza meccanica che la contraddistingue; con il motore stretto da un abitino super sexy, che sfoggia forme aliene all’avantreno, mentre dietro… un lato B semplicemente mozzafiato. Una hypernaked dal fascino totale per la quale – diciamoci la verità! – nessuna strada sarà mai abbastanza: il suo potenziale devastante ha bisogno dei cordoli di un circuito per esplodere al massimo. Ma grazie a un’elettronica super sofisticata (la versione S in prova contempla anche le sospensioni semiattive) e a una ciclistica rocciosa e sempre affilata, si può riuscire a trarre grande soddisfazione anche nella guida “sprint” sui propri percorsi preferiti.

Soprattutto se somigliano ai 15 tortuosi chilometri che si arrampicano dal mare di una delle località più belle del Tirreno – Sperlonga, che rapisce i visitatori con le sue viuzze, le case imbiancate a calce e gli scorci indimenticabili – fino ai Monti Aurunci, Ausoni e Lepini. Una sorta di terrazza mozzafiato, da cui scorgere il borgo, l’intera costa e, all’orizzonte, la sagoma del Monte Circeo e le isole Pontine incastonate nel profondo blu.

Ma anche un tratto, tutto da guidare, consegnato direttamente alla mitologia delle due ruote grazie a curve iperboliche talmente intriganti, che faresti su e giù tutto il giorno. Ma non finisce qui, perché toccata Itri – conosciuta come la Terra dei Briganti e di Frà Diavolo – il divertimento prosegue senza sosta verso Lenola, il Passo della Quercia del Monaco e Vallecorsa, fino alla tortuosissima Carpinetana, a ridosso dei Monti Lepini. Chi preferisce, invece, può tornare verso la costa toccando Pico e nuovamente Itri sfruttando la bella SR82. Un parco di divertimenti infinito, perfetto per la Streetfighter V4 S.

Il piccolo aggiornamento che l’ha interessata di recente non ha apportato novità a livello estetico se non la nuova colorazione Grey Black per la sola versione S. D’altronde, quando sei davanti a un piccolo capolavoro di design come questo – un fisico da atleta trattenuto da un tubino stretto, intrigante e attillato – lasciare tutto così com’è non è una cattiva idea. Anche il potente 4 cilindri a V, una delle unità più emozionanti in circolazione, non ha subito modifiche sostanziali: 1.103 cm³, una potenza massima di 208,3 CV ma soprattutto un picco di coppia di ben 123 NM a 9500 giri/min. Piccoli upgrades, invece, sono arrivati sul fronte della ciclistica, lavorando con quello che viene chiamato fine tuning, ossia il perfezionamento di un progetto già al top.

Per rendere la moto più precisa e stabile nella guida aggressiva, è stato alzato il pivot del monobraccio di 4 mm – questo aumenta l’effetto anti-squat: quando si accelera in uscita di curva, la moto tende a chiudere la traiettoria e non ad allargarla – ed è cambiata la taratura idraulica delle sospensioni, ora più sostenute (ma sempre Öhlins, semi attive, per la S). Il serbatoio offre un litro di capienza in più e ha una forma diversa, per sostenere meglio il pilota in staccata. Il motore guadagna un nuovo impianto di scarico di derivazione Panigale e, inoltre, ci sono le nuove mappature Full e Low, mentre Medium e High sono state riviste. Rivista anche la risposta del ride-by-wire, ora più demoltiplicata nelle varie marce, mentre la sola versione S monta un’inedita batteria al litio che fa guadagnare 1,7 kg, per totali 197,5 di peso fatti staccare sulla bilancia in ordine di marcia. A livello elettronico sono da segnalare anche la versione EVO 2 dell’Engine Break Control e una nuova strategia per il Quickshifter. Il blocco frizione ora non è più monolitico, con la cover che può facilmente essere rimossa per montare la scenografica frizione a secco, e la ventola del radiatore è più efficiente nel raffreddare il motore.

Tanta ricchezza tecnica, in ogni modo, si paga e in questo caso il conto al ristorante – soprattutto per questa versione S, particolarmente ricca – è un po’ salato: si parte da 26.890 Euro.

Ducati Streetfigher V4 S: la prova


Una volta a bordo, per quanto riguarda la posizione di guida la parola “compromesso” perde tutta la sua accezione negativa con un perfetto mix di sportività e sfruttabilità su strada. Le pedane sono arretrate come su una vera race replica ma non così tanto da generare indolenzimenti. Il ginocchio è piuttosto piegato ma non in maniera estrema.

Nella guida più sportiva, il busto si protende naturalmente in avanti ma, anche in questo caso, senza affaticare eccessivamente grazie a un’azzeccata triangolazione del manubrio con la sella e le pedane: si “sente” bene la ruota anteriore, come se le mani afferrassero direttamente i mozzi. Detto questo, lo abbiamo premesso subito: nessuna strada sarà mai abbastanza per una moto dalle prestazioni così esplosive. Ma è anche vero che la migliore qualità della Streetfighter – forse quella che ti colpisce prima di ogni altra – è la sua capacità di adattamento. Una natura camaleontica, ottenuta grazie a un pacchetto meccanico-elettronico incredibilmente efficace, in grado di aumentare le abilità del pilota e di mettere una pezza (certe volte, anche enorme) agli errori di guida. Troppa irruenza con il gas in uscita di curva? Invece che innescare violenti pompaggi, l’assetto riesce a ricomporsi in pochi metri.

Hai azzardato una staccata eccessiva? Il “cervello” dell’ABS gestisce la situazione ripartendo nella maniera più efficace la potenza frenante, senza far percepire la sua presenza. Tutte cose che rendono la Streetfighter divertentissima anche nella guida frizzante su strada, dove mette in campo una stabilità sorprendente sui curvoni veloci e un’agilità nello stretto da furetto assassino.

Attenzione, però, questo non significa che sia una moto facile, o adatta a tutti. La brutalità primordiale del V4 – nonostante gli ausili elettronici – pretende mestiere e sale in zucca. Essenziale, diventa ricalibrare i propri riferimenti e capire fin dove ci si può spingere. Perché le accelerazioni che questo V4 è in grado di produrre sono qualcosa che non si dimentica e che si racconta con entusiasmo agli amici al bar. I rettilinei vengono istantaneamente azzerati da una capacità di allungo livello caccia interstellare. In qualunque marcia.

In uscita di curva, la spinta ai medi è semplicemente devastante. Per fortuna, come dicevamo, il cervello che gestisce ogni fase della guida lascia sbigottiti per efficienza e capacità di elaborazione. Come le stesse sospensioni elettroniche. Davvero inappuntabili per sostegno e resa. Una moto, in definitiva, iperprestazionale e dannatamente veloce. Su strada, forse, un po’ insensata – come d’altronde tutte le cose belle della vita – ma comunque sfruttabile e seducente. E quando non la guidi, un po’ ti manca.

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CGM 363 SHOT, il casco usato per la prova


Il 363 SHOT è la risposta di CGM al motociclista che punta ad un casco race-oriented. La calotta esterna e l'innovativo spoiler posteriore sono stati progettati per massimizzare l'efficienza aerodinamica alle alte velocità. Realizzato in due misure di calotta esterna presenta un sistema di termoregolazione dell'interno del casco, composto da tre aree di canalizzazione che garantiscono un continuo flusso d'aria.

La visiera esterna, predisposta Pinlock 70, è basculante per una perfetta aderenza alle doppie guarnizioni perimetrali ed insieme al blocco in posizione chiusa assicurano silenziosità e comfort di guida. Il 363 è inoltre dotato di visiera interne parasole a scomparsa. Il comparto interni, è composto da top termoformato esagonale, tessuti ExtraCool, bande alta visibilità, deflettore paranaso e coprimento e SOS RELEASE SYSTEM che permette un rilascio rapido dei guanciali in caso di emergenza.

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