The Test: KTM 890 Adventure R, non solo fuoristrada

Con poche modifiche, gli ingegneri austriaci hanno trasformato questa creatura in una moto speciale

The Test: KTM 890 Adventure R, non solo fuoristrada

Alessandro CodognesiAlessandro Codognesi

1 lug 2022

La prova


È una moto “viva”, che si fionda a centro curva alla velocità del pensiero, come se oltre che corta di interasse fosse anche chiusa di cannotto di sterzo… Ed è proprio così, soprattutto se confrontiamo la sua scheda tecnica con quella delle rivali (anche rispetto alla Norden, sua parente strettissima). Le sospensioni sono piuttosto sostenute: si può frenare tardi, più che con le classiche Endurone, perché la forcella accetta di buon grado anche le staccate più impegnative. Forse non è rapida quanto una naked da sparo ma non siamo così lontani. Anche la frenata è potente, modulabile e all’occorrenza aggressiva. Manca giusto un pizzico di stabilità sul veloce quando si spinge ma ci può stare, considerata la lunga corsa delle sospensioni.

E se su strada emoziona, l’offroad è il suo habitat naturale. Per KTM, Ready-To-Race non è soltanto uno slogan ma un mantra religioso. Tutto sulla 890 Adventure R lascia pensare di essere al cospetto di una moto da speciale. S’innesta la prima, si gira il gas e si parte… come si farebbe ai blocchi di una gara di motocross. La sella, scomoda su strada per i lunghi viaggi, qui è perfetta, snella e alta esattamente quanto serve. Soltanto il manubrio risulta troppo basso e non se ne capisce il motivo. È un concentrato di cattiveria, controllo e prestazioni. Il motore è esplosivo, non c’è altro modo di definirlo. Oltre ad avere coppia e potenza in quantità, è rapido a prendere i giri. È una moto che schizza come una palla di cannone fuori dalle curve. I più esperti, poi, apprezzeranno la sua innata agilità. È rapidissima nel chiudere i tornanti stretti; un bell’aiuto se il vostro obiettivo è andare il più forte possibile.

Le sospensioni sono sostenute, tarate correttamente per affrontare le staccate decise e i salti sui panettoni. È una moto pensata per la prestazione pura, più che per il turismo. Il motore adora i repentini cambi di regime, meno le andature costanti. La ciclistica è svelta, agilissima ed efficace ma forse poco confortevole se usata per andare a passeggio. Va considerata per quello che è: una moto efficace, rapidissima, con dei controlli elettronici che privilegiano la trazione alla sicurezza (il quickshifter è il migliore della compagnia) ma che forse per qualcuno può essere perfino… “troppo” emozionante, quasi a senso unico.

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