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Pubblicato il 17 settembre 2014, 14:40
La nineT piace già quando la vedi in fotografia, ma quando te la trovi davanti ti rendi subito conto che è molto più piccola di come appare nelle immagini. Muscolosa, corta e con il baricentro basso: questa volta BMW ha accontentato davvero tutti, anche quelli che davanti ai suoi prodotti sono sempre stati un po’ scettici. La nineT è bella. Una vera café racer. Sali in sella e appena si avvia il motore i battiti del bicilindrico boxer iniziano a farsi sentire sotto il serbatoio.
Fin qua, la classica BMW, solo con una sella bassa ed un serbatoio piuttosto lungo che, nonostante il manubrio alto e largo, obbliga ad assumere una postura abbastanza “sdraiata”. Dentro la prima; sorprendentemente l’innesto è morbido e preciso.
Inizia la giostra. Seconda, terza, semaforo. Si riparte, svolta a destra, seconda, terza. Le marce entrano come un coltello caldo nel burro, nonostante la leva abbia una corsa un po’ lunga. Rotonda, rettilineo, rotonda, rettilineo, un’altra rotonda. Iniziano le prime curve. Questa BMW ti fa venire subito la voglia di portarla in montagna.
La strada inizia a salire, arrivano i tornanti, mentre l’asfalto scorre rapidamente dietro alla nineT, una moto che ti fa davvero riscoprire il piacere di piegare guidando rilassati. Ma veloci, perché il passo che si può tenere con questa BMW è davvero elevato.
È una moto insospettabile, sulla quale si è avvolti dal sound cupo e coinvolgente dello scarico Akrapovic. Chilometro 57, passo della Raticosa. Giusto il tempo di un panino e poi giù, di nuovo verso Bologna.
Anche sulle strade di montagna non ci si affatica. Sulla nineT puoi anche guidare col sedere bello piantato sulla sella e goderti le linee tonde che la moto traccia sull’asfalto. Anche perché, se provi a guidarla come una sportiva di grossa ci lindrata, ti rendi subito conto che te la godi solo a metà.
Invece meglio tenere la terza e sfruttare il vigoroso tiro offerto dal bicilindrico tedesco, che ha un range incredibilmente ampio di utilizzo. Dai tre ai seimila giri dà il meglio di sé, ma lo si può spingere fino a 8.500 giri. In pratica si riesce a sfruttare quasi tutta la scala del contagiri, con le pulsazioni del boxer che sono sempre ben presenti, ma discrete. I 110 cavalli dichiarati, in realtà qualcuno di meno alla ruota, non fanno gridare al miracolo ma sono sufficienti per divertirsi su strada.
Anzi, non mettono mai in crisi e questo accentua ancora di più il piacere di guida che sulla nineT sembra una costante. Semmai, ciò che può dare un po’ fastidio è l’aggressività del freno anteriore.
La corsa della leva al manubrio è un po’ lunga, ma quando le pastiglie iniziano a “mordere” i due dischi lo fanno in maniera un po’ brusca, soprattutto alle basse velocità. Inoltre l’idraulica della forcella, inizialmente un po’ sfrenata, porta ad avere un importante affondamento in staccata, inesistente con la sospensione BMW Telelever. Diciamo che armonizzando di più la potenza del freno e la taratura della forcella, la nineT diventerebbe ancora più godibile. Dopotutto stiamo parlando davvero di finezze, anche se per più di 15.000 euro non ci sarebbe stata affatto male una forcella regolabile.
Il setup del Paralever rende il rendimento della sospensione posteriore un po’ secco sulle buche. Da una moto come questa ci si aspetterebbe un comportamento degli elementi ammortizzanti un po’ più turistico, invece è orientato verso la sportività. La maneggevolezza è invece molto buona. Non ha valori da primato, infatti bisogna forzare un po’ la moto ad entrare in curva, ma bastano piccole pressioni sul manubrio per portare la nineT da una piega all’altra.
Onestamente ci si aspettava un po’ di più dal freno posteriore, che spesso chiama in causa l’ABS, mentre è ottima la modulabilità della frizione. In partenza sembra di essere su un missile, anche perché si può godere dell’ottimo supporto offerto dal copri sellino del passeggero (optional): ci si appoggia col fondoschiena e non serve nemmeno aggrapparsi al manubrio quando si vuole partire rapidi al semaforo. Proprio la parte posteriore della nineT merita un capitolo a parte. BMW ha voluto realizzare una moto “modulare”, sulla quale è possibile disassemblare il codino per trasformare questa bicilindrica in una vera café racer monoposto.
L’idea è ottima, solo che per rendere la struttura facilmente smontabile è stato deciso di non montare una sistema di sgancio rapido della sella. Così, per raggiungere il piccolo porta oggetti, e soprattutto il porta documenti, è necessario utilizzare la chiave Torx, in dotazione con la moto. Chiave che bisogna sempre portarsi dietro, altrimenti raggiungere il libretto della moto diventa una impresa che necessita dell’intervento di un meccanico.
Ma a parte questo sistema poco pratico, che mai ci saremmo aspettati su una BMW come questa, la nineT è una moto davvero bella. Bella da guidare e da guardare nel box. Bella perché quando la parcheggi davanti al bar richiama sempre un nutrito numero di curiosi. Bella perché la puoi usare per andare al lavoro percorrendo la strada più rapida al mattino e quella con più curve la sera. Bella perché, se si vuole, la si può personalizzare come si preferisce. Bella perché ha avvicinato di più al marchio tedesco anche chi le moto tedesche non le ha mai guardate, neppure sui listini dei giornali specializzati.
Questo, forse, è il vero punto di forza della nineT: che può piacere a chiunque sia appassionato di moto.
Giulio Fabbri
È composto da quattro elementi: tre sono quelli principali (uno anteriore, uno centrale ed uno posteriore) ai quali va aggiunto il telaietto reggisella. La nuova parte anteriore ha permesso l’utilizzo di una forcella a steli rovesciati di 46 millimetri di diametro, abbinata ad un ammortizzatore di sterzo, mentre al posteriore è stata utilizzata la tecnologia Paralever, che, come su tutte le BMW, lavora insieme al forcellone, all’interno del quale c’è l’albero di trasmissione finale a cardano. L’impianto frenante è da sportiva vera, infatti all’anteriore ci sono due pinze ad attacco radiale Brembo, abbinate a due dischi di 320 millimetri di diametro. Le coperture, infine, sono le Metzeler Roadtec Z8 Interact, pneumatici sport touring che ben si sposano con le caratteristiche sport touring della nineT.
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