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Pubblicato il 25 agosto 2014, 12:19
Sulla 1290 Super Duke R la posizione del busto è praticamente eretta; le braccia restano lievemente flesse e le ginocchia non eccessivamente chiuse. Al contrario, sulla S 1000 R il busto è molto più inclinato in avanti, le braccia restano tese e le ginocchia più chiuse. Sulla BMW sembra di essere su una confortevole sportiva, perché la ciclistica è reattiva ma reagisce in maniera progressiva agli ordini. La KTM ha un’agilità impressionante ed all’inizio si rischia di anticipare troppo l’inserimento in curva.
Questa caratteristica, unita all’esuberanza del propulsore ai medi ed alti regimi, la rendono maggiormente soggetta ad innescare oscillazioni in uscita di curva, quando si spalanca l’acceleratore, affidando all’elettronica il duro lavoro di gestire l’aderenza del pneumatico posteriore, evidenziato dalla spia rossa del traction control, che resta a lungo in funzione...
La KTM trasmette tante emozioni, però resta una moto semplice da sfruttare. Il V2 austriaco ha un carattere un po’ ruvido ai bassi regimi, anche a causa della rapportatura finale eccessivamente lunga. Infatti, nella prova di ripresa da 50 km/h, la risposta all’apertura del gas risulta lenta, con il regime di rotazione sotto i 2000 giri. Appena superati gli 80 km/h, però, a circa 3000 giri indicati, la spinta si fa decisamente più intensa. Da quota 5000 giri la musica cambia ed oltre 7000 giri l’ago del contagiri schizza letteralmente a 9500 giri. Tutto questo avviene in sesta. Nelle altre marce, con una lieve flessione della potenza, ci si può spingere fino a 10.200 giri, quando interviene il limitatore.
Il quattro cilindri della BMW, in termini di erogazione può essere paragonato ad un motore elettrico. La fluidità è la sua migliore dote, infatti, nella prova di ripresa nell’ultimo rapporto, a partire dai 50 km/h, ha dimostrato di non avere rivali. Attorno ai 4000 giri si inizia ad avvertire la sua esagerata potenza che viene sprigionata a terra a 6800 giri. In appena un chilometro si raggiunge la velocità massima (autolimitata): 258,1 km/h effettivi a 11.900 giri. La KTM è stata un po’ più veloce, raggiungendo i 261,1 km/h effettivi (quando il tachimetro indica 292 km/h...), velocità alla quale diventa davvero un’impresa guidare, soprattutto a causa della forza dell’aria, che colpisce sia il casco, sia le spalle. Nella prova di accelerazione entrambe hanno ottenuto ottimi risultati, paragonabili a quelli delle migliori supersportive.
Il rendimento dell’impianto frenante della S 1000 R è veramente eccezionale nell’uso sportivo: l’ABS funziona perfettamente anche in circuito e selezionando la mappa Dynamic Pro resta attivo solo all’anteriore. Nell’uso urbano, però, ha evidenziato un’azione un po’ troppo decisa. La Super Duke R è dotata di un impianto ugualmente potente ma sicuramente più modulabile.
LE sospensioni semiattive della BMW rappresentano un “plus” non di poco conto, in grado di adattarsi autonomamente alle condizioni dell’asfalto ed al ritmo di guida. In termini pratici, la moto, pur mantenendo un assetto abbastanza morbido nell’uso in circuito, anche nella taratura “hard” dimostra una rapida capacità di adattamento alle varie tipologia di guida, trasmette sicurezza ed una elevata sensazione di precisione. Più tradizionale il comportamento ciclistico della KTM, in grado di assicurare un buon feeling, perché le reazioni restano sempre molto prevedibili, grazie anche all’intervento dell’elettronica, davvero ben tarata.
Le sospensioni si comportano benissimo anche guidando di buon passo, in pista. Il punto di forza della 1290 Super Duke R resta l’agilità, che le permette di essere efficacissima, sia in inserimento di curva, sia nei cambi di direzione. Durante la fase di percorrenza si avverte un elevato livello di aderenza ed anche alle elevate inclinazioni la moto ha reazioni facilmente prevedibili. Solo in uscita di curva la prorompente spinta del bicilindrico, insieme ad un rapido trasferimento di carico, tende ad innescare un lieve sottosterzo, che porta ad allargare leggermente la traiettoria scelta. Comunque, basta effettuare una leggera pressione sull’ampio manubrio per risolvere il problema. In questa condizione la S 1000 R riesce ad essere un po’ più efficace della KTM.
Entrambe le moto hanno un’ottima modulabilità della frizione, però per la KTM, a causa della prepotenza del suo bicilindrico, è impossibile riuscire a mantenere l’anteriore a terra nelle prime tre marce. Nella prova di accelerazione, infatti, abbiamo provato a partire direttamente con il secondo rapporto, ottenendo il miglior tempo da 0 a 100 km/h in soli 3”18.
Il cambio della KTM è una favola: innesti morbidi e precisi, rapportatura azzeccata, eccezion fatta per la sesta marcia, che come detto risultata troppo lunga. Altrettanto efficace il cambio della BMW. Va detto che il modello della nostra prova era equipaggiato con il sistema elettro assistito fornito come optional, che è utilissimo nella guida sportiva, mentre nell’uso urbano, in particolare quando il regime del motore non è particolarmente elevato, è necessario agire con una certa decisione sulla leva.
Per quanto riguarda il passeggero, sulla S 1000 R il comfort non è eccezionale: angolo delle ginocchia chiuso e busto che viene spinto naturalmente in avanti. Più comoda la 1290 Super Duke R, che assicura anche una maggiore manovrabilità in città ed a bassa velocità; il merito è dell’ampio angolo di sterzo.
Insomma, due naked diverse ma che riescono a garantire un’elevatissima efficacia e delle prestazioni che, quando si guida al limite, trasformano delle aggressive stradali delle belve. La BMW è più stabile e più “elettronica”; la KTM è più maneggevole e nervosa ma anche più divertente.
Elio Iori
Il telaio della KTM è il classico traliccio in acciaio: pesa solo 9,2 kg ed è abbinato ad un forcellone monobraccio. Sulla BMW c’è un doppio trave in alluminio che pesa 11,98 kg; anche il forcellone a doppio braccio è in alluminio.
Sulla moto austriaca c’è una forcella WP a steli rovesciati di 48 millimetri, regolabile sia nel precarico molla, sia nell’idraulica (compressione ed estensione). Stesso fornitore per l’ammortizzatore, sempre pluriregolabile; addirittura c’è la regolazione delle alte e basse velocità del freno idraulico in compressione. Sulla S 1000 R c’è una forcella a steli rovesciati di 46 millimetri di diametro, pluriregolabile, esattamente come l’ammortizzatore. Un discorso a parte lo merita il pacchetto Dynamic con Dynamic Damping Control, un optional che merita di essere acquistato e che consente di variare la taratura idraulica delle sospensioni attraverso un sistema elettronico, agendo semplicemente sui i tasti dei blocchetti. Per la 1290 Super Duke R sono previste tre macro famiglie di allestimenti con una serie innumerevole di particolari in grado di impreziosire ulteriormente le già elevate dotazioni tecniche di questa KTM: Race, Style e Touring, dopo aver identificato l’utilizzo appropriato alle proprie caratteristiche. C’è solo l’imbarazzo della scelta.
Numerose anche le possibilità di elaborazione della S 1000 R, sia dal punto di vista estetico che prestazionale.Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail
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