KTM crede molto nei monocilindrici stradali e lavora di cesello, creando modelli che non sono certo di fascia bassa, con meccanica e ciclistica di alto livello. Dopo la novità dello scorso anno, con la piccola Duke 125, ora è il turno della 690, che subisce un rinnovamento radicale, visto che la Casa dichiara di aver usato il 90% di nuovi componenti per assemblarla. Sebbene sempre orientata verso il piacere di guida, questa Duke si presenta come una moto meno estrema, rivolgendosi ad una fetta di pubblico più ampia e meno specializzata.
Facile da condurre in ogni ambiente, vuole riproporre il simbolo della moto dai costi e dalla complessità non elevati, capace di risultare pratica anche nell’utilizzo di tutti i giorni. Anche la voce sicurezza è stata tenuta ben presente, infatti sulla nuova Duke ora c’è l’ABS, lo stesso impianto Bosch già utilizzato sulla 990 SMT. Il telaio a traliccio in tubi d’acciaio e le sospensioni, marcate WP, offrono una distribuzione dei pesi orientata alla facilità di guida, mentre l’impianto frenante Brembo annovera un singolo disco, con pinza ad attacco radiale.
Dal lato ergonomico, la Casa non dichiara variazioni, se non quella dell’altezza sella, diminuita di 30 millimetri. Riguardo al monocilindrico LC4, qui assistiamo ad un ulteriore affinamento, con un propulsore migliorato nella trattabilità e vibrazioni ulteriormente ridotte. Una nuova testa con doppia candela ed il sistema ride by wire promettono un 10% di riduzione dei consumi, oltre ad assicurare la compatibilità con le future norme anti inquinamento. Anche i costi d’esercizio caleranno, visto che gli intervalli di manutenzione si allungano a 10.000 km.
Link copiato