Era il più amato e desiderato. E, dato che quest’anno Honda e BMW hanno sfornato prodotti in grado di competere con il TMax, Yamaha ha deciso di non restare alla finestra ed ha schierato sul campo la terza serie del suo maxiscooter. Che stilisticamente, giustamente, non taglia completamente i ponti col passato, pur risultando ancora più sportivo.
Il look dei fari e del codino si ispira addirittura alle maxisportive ma la notizia è che il TMax resta uno degli scooter contraddistinti da un invidiabile equilibrio delle linee. È basso e lungo ma sempre molto elegante ed affascinante. La cilindrata del motore è passata da 499 a 530 cm3 (68 mm di alesaggio e 73 mm di corsa). La potenza è aumentata fino a 46,5 CV ma il dato degno di nota è la coppia, 5,3 kgm (10% in più), disponibili con ben 1000 giri/’ di anticipo. Valori che, come in precedenza, non sono da record.
Ma il segreto di questo motore era l’erogazione, che ora dovrebbe essere ancora più fluida. Il telaio è stato irrigidito nella zona del cannotto di sterzo. Era e resta un vero capolavoro, tanto che il TMax è quasi più bello senza veli. L’altra grossa novità è che ora il forcellone... è un vero forcellone, perché la trasmissione finale non si trova più al suo interno: è a cinghia dentata e posta in bella vista, sulla sinistra, ed ha garantito un risparmio di peso di 4 kg. Il TMax sarà disponibile a partire da dicembre. A febbraio arriverà anche la versione ABS.
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