Royal Enfield Bullet Electra EFI: Prova novità

Stile e prestazioni sono quelle di una volta. Costa 5.700 euro

22.03.2011 ( Aggiornata il 22.03.2011 12:53 )

La Royal Enfield Bullet è compatta, agile e robusta. Tanti i pezzi in metallo, pochi quelli in plastica. Però costa 5.700 euro. Non è poco Anche la strumentazione si ispira a quella delle moto d’epoca. c’è quello che serve, ma nulla di più: piccolo tachimetro e conta chilometri analogici, oltre alle spie di servizio strettamente necessarie.
 
 

 
La Prova
Una pallottola spuntata

LA VOLEVATE vintage nell’aspetto e nella sostanza? Bene, la Bullet Electra 500 EFI vi accontenterà: ha personalità, uno stile retrò e, a differenza della concorrenza, che si limita ad offrire prodotti legati al passato solo attraverso il design, riesce a garantire al pilota un piacere di guida del tutto simile a quello tipico delle moto di una volta.
Questa singolare proposta della Royal Enfield ha un aspetto sobrio e le attillate sovrastrutture in metallo non occultano il propulsore, che ha un basamento di generose dimensioni e caratterizzato da forme morbide. Infine, le fiancatine, dotate di serratura, nascondono la batteria e la cassa filtro, scelta che ha evitato di compromettere la pulizia dello stile.
Le dimensioni della moto sono molto contenute, soprattutto in larghezza, la sella si trova a 800 millimetri da terra e le pedane sono basse ma non troppo avanzate. Ciò permette a qualsiasi pilota di trovare una corretta posizione di guida, senza imporre particolari rinunce a livello di comfort.
Le manovre da fermo non mettono in apprensione, anche per merito del baricentro basso e del manubrio largo, che agevola il controllo del mezzo in qualsiasi situazione. La sella optional proposta dalla concessionaria Royal McQueen, contrariamente a quella di serie, non ha un’imbottitura cedevole e le sue dimensioni consentono ad entrambi gli occupanti una sistemazione comoda.
Va segnalato che al passeggero vengono riservate delle pedane rivestite in gomma, ben distanziate dal piano di seduta; peccato che non sia prevista una maniglia utilizzabile come appiglio.

LA BULLET Electra 500 EFI ha sia l’avviamento elettrico, sia il classico kick starter, non più abbinato al decompressore manuale al manubrio, che è stato eliminato. Basta spalancare il gas con la prima inserita per capire che la potenza è modesta, anche se l’erogazione molto fluida e lineare rende questo monocilindrico piacevole da utilizzare. Il motore indiano sale di giri con una certa pigrizia e non ama girare in alto, tuttavia emette un piacevole borbottio dallo scarico ed assicura dei consumi molto contenuti. Per godersi questa Royal Enfield basta passeggiare tranquillamente, accompagnando dolcemente l’innesto dei rapporti in scalata con un colpo di gas utile per ascoltare la voce del motore più che per facilitare l’inserimento del rapporto.
Proprio per ridurre al minimo i fastidi durante gli spostamenti ad andatura costante, i progettisti hanno lavorato molto per cercare di ridurre le vibrazioni che, in relazione all’architettura del motore, sono effettivamente contenute, anche quando si viaggia a velocità “sostenute”.
Gli innesti del cambio sono morbidi ed abbastanza precisi, la frizione stacca in maniera progressiva e per azionare il comando al manubrio è sufficiente utilizzare pochissima forza.

DAL PUNTO di vista ciclistico la migliore dote di questa Royal Enfield è la maneggevolezza, davvero elevata anche per merito dei pneumatici di sezione ridotta. La Bullet Electra 500 EFI, infatti, nei cambi di direzione mette in mostra una reattività sorprendente, ed anche dopo avere impostato la linea da seguire in curva si possono effettuare correzioni della traiettoria. Queste caratteristiche consentono di affrontare ad un ritmo brillante e senza troppi patemi d’animo qualsiasi percorso tortuoso, dove i limiti della moto si manifestano attraverso un progressivo aumento del sottosterzo. Le sospensioni assicurano un buon livello di comfort sull’asfalto liscio, però evidenziano dei limiti sulle asperità più marcate, dove gli elementi ammortizzanti installati al retrotreno non riescono a svolgere bene il loro lavoro, trasmettendo troppe sollecitazioni alla schiena. Inoltre, nei tratti sconnessi affrontati ad elevate velocità, la forcella risponde in modo piuttosto brusco, costringendo il conducente a dovere impugnare con decisione il manubrio per non compromettere la stabilità della moto.
La potenza dell’impianto frenante è adeguata alle prestazioni offerte dal veicolo. La pinza ed il freno a disco anteriori, sono abbinati ad una pompa che mette in mostra una spugnosità eccessiva, però, nel complesso, l’impianto permette di fermare la Bullet Electra 500 EFI in spazi abbastanza contenuti. Il tamburo montato al retrotreno di certo non contribuisce più di tanto al raggiungimento dell’obiettivo, perché non ha tanto mordente e, specie su fondi con poca aderenza, va adoperato con attenzione per evitare che la ruota motrice arrivi al bloccaggio.

 


La tecnica
Vecchio "MONO" fa buon brodo
 

LA ROYAL Enfield Bullet Electra 500 EFI ha un aspetto minimalista, ma dato che la maggior parte delle sovrastrutture sono realizzate in metallo, sia ha la netta sensazione di avere tra le mani una moto robusta. Questa caratteristica, unitamente alla semplicità della meccanica, ha consentito alla Royal Enfield di proporre la Bullet Electra 500 EFI, sia nei mercati più ricchi, sia in quelli più poveri, dove spesso le moto sono il mezzo di spostamento principale e pertanto vengono utilizzate in condizioni gravose. È anche per questo che l’utilizzo di parti in plastica (solo i blocchetti al manubrio sono realizzati con questo materiale), contrariamente a quanto avviene sulla maggioranza delle concorrenti, è ridotto al minimo. Le verniciature della carrozzeria sono spesse ed uniformi, le cromature ben eseguite e l’assemblaggio non lascia spazio a critiche. Le attillate sovrastrutture in metallo non occultano il propulsore, tutto sommato abbastanza rifinito (addirittura i coperchi laterali dei carter motore sono cromati).
La capacità di carico è limitata alla coppia di astucci cromati, posizionati sotto ai fianchetti e dotati di serratura, ma in opzione sono disponibili diversi tipi di valigie. Essenziale la strumentazione, composta da un indicatore analogico di grandi dimensioni, all’interno del quale ci sono: il tachimetro, il contachilometri e le spie degli abbaglianti, del folle e degli indicatori di direzione. Le spie della riserva ed dell’avaria motore sono inserite in un secondo strumento di dimensioni ridotte, posizionato più in basso.
Il propulsore è un monocilindrico a corsa lunga con distribuzione monoalbero a due valvole che, pur avendo un aspetto molto simile a quello dei suoi antenati realizzati in Gran Bretagna, nasconde all’interno numerose novità tecniche volte ad incrementare prestazioni ed affidabilità. Per ottimizzare la combustione sono state adottate due candele. Inoltre ora l’accensione è elettronica e l’alimentazione è ad iniezione. Anche se è stato introdotto l’avviamento elettrico, sulla Bullet è stata mantenuta la tradizionale leva per l’avviamento a pedale, ridisegnata per essere più ergonomica; è stato però eliminato il decompressore manuale posto sul manubrio.
Novità importanti anche per il cambio, che ora si può smontare facilmente, e per la frizione a sette dischi in bagno d’olio, più resistente e precisa. La facilità e l’economicità d’utilizzo, rendono la Bullet Electra 500 EFI una valida ed anticonformista soluzione per chi ha la necessità di destreggiarsi quotidianamente nel traffico delle città senza dover rinunciare a quel piacere di guida che gli scooter non sono in grado di offrire. Però costa 5700 euro, un prezzo che, tutto considerato, non è poi così contenuto.

 


Identikit
 
  • Motore
  • Monocilindrico, 4T, raffreddato ad aria. Alesaggio e corsa: 84 x 90 mm. Cilindrata: 499 cm3. Rapporto di compressione: 8,5:1. Distribuzione ad aste e bilancieri, 2 valvole. Alimentazione ad iniezione elettronica, un corpo farfallato. Accensione elettronica. Lubrificazione forzata a carter umido. Avviamento elettrico ed a pedivella.
  • Trasmissione
  • Primaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio. Cambio a 5 marce.
  • Ciclistica
  • Telaio in tubi d’acciaio. Forcellone in acciaio. Sospensioni: anteriore forcella teleidraulica, corsa ruota n.d.; posteriore due ammortizzatori a gas, corsa ruota n.d.. Freni: anteriore 1 disco ed una pinza flottante a due pistoncini; posteriore a tamburo. Pneumatici: anteriore 90/90 - 19”; posteriore 100/90 - 19”.
  • Dimensioni
  • Interasse: 1370 mm; lunghezza: 2220 mm; larghezza: 790 mm; altezza: 1100 mm. Altezza sella: 800 mm. Capacità del serbatoio carburante: 14,5 litri (di cui 1,25 litri di riserva).

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