All’Intermot 2010 Suzuki ha svelato le nuove GSX-R 600 e GSX-R 750. Se esteticamente le moto mantengono lo stile delle precedenti versioni, sotto la carena le novità sono parecchie. Partendo dal presupposto che anche per queste versioni la base di partenza è la medesima per entrambe le motorizzazioni, ciclisticamente l’interasse si riduce di 15 mm, i pesi si riducono in maniera drastica (la 750 è più leggera di 8 kg e addirittura 9 kg in meno per la 600), con l’ago della bilancia che si ferma a 190 kg per la 750 e 187 kg per la 600.

Il telaio in alluminio è tutto nuovo (l’interasse adesso è di 1375 mm), il motore è stato riposizionato e ruotato di 3 gradi indietro, mentre il perno del forcellone è stato spostato più in avanti. Anche il propulsore è tutto nuovo. È più leggero della precedente serie e più compatto e il doppio albero a camme in testa ha un nuovo angolo per le valvole di scarico. Il cambio è più compatto, e frizione anti saltellamento è inedita.

Per quanto riguarda l’elettronica, il nuovo sistema ECM gestisce un sistema chiamato SDTV (Suzuki Dual Throttle Valve) che agisce sull’iniezione benzina e sull’aceleratore, dando una risposta dolce e vigorsa ad ogni manata di gas. L’ S-DM, Suzuki Drive Mode Selector, gestisce invece le mappe, con due diverse configurazioni selezionabili: Map A, potenza piena e massime prestazioni, Map B potenza tagliata ed erogazione addolcita, ideale per la pioggia o per l’utilizzo meno estremo.

Le sospensioni sfruttano la forcella Big Piston della Showa all’anteriore. Più leggero anche il mono posteriore, regolabile in tutti i parametri come la forcella. L’ammortizzatore di sterzo elettronico agisce invece automaticamente. L’impianto frenante sfrutta materiale Brembo. L’equipaggiamento prevede doppio disco anteriore flottante da 310 mm e pinze radiali monoblocco, mentre il disco posteriore da 220 mm è morso da una Nissin monopistoncino.

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