Harley-Davidson Iron 883

Molto fascino, un sound unico e tanta coppia ai medi regimi

23.07.2009 ( Aggiornata il 23.07.2009 14:38 )

Harley-Davidson è sinonimo di anticonformismo. Harley Davidson è uno stile di vita. Harley-Davidson è un marchio che profuma di leggenda, un marchio a cui hanno legato il proprio nome attori, piloti, tantissimi motociclisti e personaggi senza dubbio originali, come il leggendario Evel Knievel, il capostipite dei “saltatori”. Nel pianeta Harley, una delle famiglie più amate è senza dubbio quella delle Sportster, che ora si è ampliata, accogliendo l’inedita e tenebrosa Iron 883.

Non passa inosservata, perché è un perfetto mix di soluzioni estetiche apprezzate e collaudate, come il parafango posteriore “tagliato”, e di particolari moderni, come le luci di posizione e di arresto integrati negli indicatori di direzione. È quindi il look, aggressivo, la caratteristica distintiva di questa Harley-Davidson, che, come spesso avviene per i modelli made in Milwaukee, ha un forte legame tecnico con il passato, pur essendo condita con un pizzico di tecnologia.




Questa Sportster, proprio come le sue sorelle, ha una posizione di guida caratterizzata da una seduta bassa, da pedane avanzate e da un manubrio alto ma stretto. La sella è molto comoda ma chi vorrà trasportare un passeggero dovrà richiedere il sellino optional. Le manopole dal diametro contenuto garantiscono sempre un’ottima presa e non causano indolenzimenti agli avambracci. I comandi sono ben posizionati ma bisogna abituarsi al metodo di azionamento degli indicatori di direzione: ogni freccia è collegata a un apposito pulsante; due bottoni in tutto montati su blocchetti diversi.

Difetti? Sì, un paio: la leva che serve per bloccare il comando del gas, non molto utile nel nostro Paese, è posta nella parte inferiore del freno anteriore, per cui è facile urtarla con il pollice della mano destra. Inoltre, le pedane, pur essendo molto comode, risultano davvero ingombranti, soprattutto quando bisogna effettuare manovre di parcheggio. Appena viene messa in moto la Iron 883 dimostra di avere un rombo da vera Harley-Davidson, molto corposo, anche quando il motore “sborbotta” ai bassi regimi. D’altronde è proprio la timbrica di scarico una delle caratteristiche che hanno reso famose le bicilindriche americane e questa Sportster non fa eccezione. Una dote del motore che impressiona favorevolmente è l’erogazione, fluida a qualsiasi regime, probabilmente per merito dell’iniezione elettronica, che ha consentito di ottenere una curva di coppia lineare.

La risposta del propulsore al gas è pronta e la trasmissione finale a cinghia dentata ha il pregio di eliminare la tendenza a “strappare” quando si agisce con decisione sul comando dell’acceleratore. Il cambio è un po’ rumoroso anche se va detto che gli innesti sono abbastanza precisi, nonostante la leva abbia una corsa davvero notevole. La frizione attacca in maniera progressiva ma a caldo il rendimento peggiora.




Le doti di allungo del propulsore di questa 883 non sono eccezionali, quindi, soprattutto nel misto, bisogna guidare sfruttando la coppia ai medi regimi. Solo così facendo non bisogna fare i conti con le fastidiose vibrazioni avvertibili sia sulle pedane che sul manubrio. Nonostante un peso non contenuto, la maneggevolezza è buona e il baricentro basso consente di trovare un buon feeling con il veicolo sin dai primissimi metri. Nei cambi di direzione a bassa velocità la Iron 883 è reattiva. È proprio in questa fase che la V2 americana ci ha stupiti: ci saremmo aspettati di dover fare i conti con una moto pesante e difficile da condurre.

La realtà è l’esatto contrario, perché l’ultima nata della famiglia Sportster è agile e ha un comportamento sincero. Durante la fase d’inserimento in curva l’avantreno è stabile, non ha la tendenza a “cadere” verso il punto di corda. In piega l’unico limite alla fantasia è causato dallo sfregamento delle pedane sull’asfalto, che comunque salvaguardano l’integrità della marmitta... Nel veloce la Iron 883 è stabile, fin troppo. Quando arriva il momento di effettuare cambi di direzione ad alte velocità bisogna usare i muscoli. Ovviamente questa Harley-Davidson non è stata pensata per essere usata “al limite”, anche se in questa condizione non se la cava male, considerando la tipologia del veicolo.

L’ammortizzatore posteriore è molto rigido, mentre la forcella è piuttosto morbida. Quando si affrontano strade sconnesse, quindi, bisogna prestare molta attenzione, perché la Iron 883 tende ad avere variazioni di assetto soprattutto sull’avantreno. I freni non hanno molto mordente ma evitano l’improvviso bloccaggio delle ruote quando bisogna effettuare frenate di emergenza.




I dati dichiarati
Prezzo: 8.500 euro c. m.
Potenza:
52,9 CV a 5.900 giri/min
Coppia: 7,1 kgm a 3.750 giri/min
Peso a secco: 251 kg
Colori: nero, argento

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