Un debutto inaspettato, giunto a sopresa ma meritato. Bryan D'Onofrio ha disputato il round Supersport iridato, correndo per l'EAB Racing Team sul circuito di Cremona. Il pilota imolese ha portato in gara la Ducati bicilindrica, vivendo un weekend da sogno, tramutatosi in realtà: "La chiamata della squadra è arrivata martedì sera" le entusiaste parole "mi veniva chiesto se fossi interessato a una wild card mondiale. Ho consultato un amico manager, nella risposta condivisa: questa cosa s'ha da fare! E ho preparato tutto".
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Per il giovane "Bryan Air" l'esperienza era tutta da costruire: "Lo spiega un dettaglio" eccolo "prima di recarmi a Cremona, un amico mi ha prestato il camper. Avevo provato a trovare hotel o case in affitto, ma tutto era occupato. Diciamo che ho avuto una buona idea, infatti lo ringrazio. All'alba del giovedì, pieno di carte e burocrazie utili all'evento, sapendo di andare incontro a una esperienza fantastica".
Una volta nel paddock, D'Onofrio ha espletato tutta la procedura ufficiale programmata: "Briefing, controllo casco e abbigliamento, foto: ad un certo punto, credevo di essere un modello professionista. Magnifico, sebbene io stessi pensando alla mia V2: era lì nel box ad aspettarmi, non vedevo l'ora di inforcarla".
Impegnato nel Campionato Italiano Velocità, Bryan si è goduto l'azione della classe di mezzo e relative caratteristiche: "Tra i cordoli, ho scoperto questo: dopo due anni e mezzo spesi a girare con le gomme Dunlop, trovare le Pirelli è stato difficoltoso. Tra i due brand di pneumatici, vigono differenze sensibili, perciò assetto della moto e guida vanno riviste. Mi stavo divertendo, imparando tantissimo. Ho realizzato di essere in mezzo ad avversari di cotanto valore, ho capito subito di dover fare una cosa".
D'Onofrio desidera accreditare chi lo ha sostenuto alla prima wild card di carriera: "Il team Antonellini dove corro da titolare, Fabrizio Cecchini che non ha bisogno di presentazioni, Fabio Menghi per l'aiuto la FMI: ovviamente c'è pure il mio manager, il quale preferisce rimanere nell'ombra. Il grosso grazie va soprattuto allo staff EAB Racing, ha creduto in me e sono rimasti contenti".
E rieccoci alla pista, l'elemento a interrompere il discorso più sopra. Il numero 16 lo svela: "Mi sono dato una sveglia" ventiduesimo sabato e ventunesimo domenica, co cronologici sempre migliorativi "perché quelli viaggiano veramente forte. Tempi sul giro? Di tempo non ce ne è, dato che dopo le prove libere, si attacca di gran lena con la Superpole. I giri completati sono pochi, dopo ci sono le gare in arrivo. Mi sono reso conto che qui il gas si dia a due mani, quindi so cosa dovrei fare qualora corressi pure a Most: dare gas a tre mani!"
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