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11 lug 2025
Sulla carta, Donington era una pista sulla quale Nicolò Bulega e Ducati avrebbero dovuto giocare sulla difensiva, invece seppur è solo venerdì, sono ben cinque le Panigale V4 R in top10, con il leader di campionato davanti a tutti.
SBK Donington, doppietta italiana in FP2: Bulega 1° davanti a Petrucci
Nonostante la scivolata, seri riuscito a siglare il miglior tempo.
“Onestamente, sono felice di cadere quando ho questo feeling. Stavo spingendo bene e sono caduto perché ho provato a prendere il cordolo un po’ troppo forte. Non sono preoccupato da questa caduta, so perché sono finito a terra e questa è la cosa più importante. Oggi è stata una buona giornata”.
Donington storicamente è stata una pista nemica di Ducati, eppure sei davanti.
“Mi aspettavo di essere veloce perché lo scorso anno avevo fatto due podi, Toprak era stato di un altro livello lo scorso anno ma sapevo che quest’anno saremmo stati più vicini. Alla fine è già successo quest’anno che in piste difficili come Cremona arrivassero buoni risultati. Non so più quali siano buoni e quali no. Sulla carta questo era uno di quelli negativi per noi ma il venerdì dice che siamo davanti”.
Ci sono quasi venti piloti in un secondo, forse per la prima volta non sarete solo te e Toprak a lottare per la vittoria.
“È troppo presto per dirlo, però sembrerebbe che diversi piloti siano vicini. Lowes, Danilo e qualcun altro potrebbe inserirsi e creare una gara di gruppo”.
Puoi raccontarci la caduta?
“È successo perché ho superato il limite e ora ho imparato quel è. Ero due decimi sotto il tempo del mio miglior giro, ho imparato che in quella curva non posso fare meglio di quello che ho fatto in quel giro”.
C’è stato anche un siparietto con Jonathan Rea, cosa vi siete detti?
“Non ho capito, dopo che sono rientrato in pista per vedere se la moto fosse sistemata mi ha fatto qualche gesto ma non ho capito cosa volesse. Forse voleva fare qualche giro dietro di me e ho provato a fargli capire che avrei fatto solo un giro e sarei rientrato ai box”.
Per come è finita a Misano avresti voluto tornare subito in sella o questo tempo ha aiutato?
“Due settimane sarebbero state abbastanza, non è stato il massimo dover aspettare un mese non è stato il massimo. Mi piacerebbe fare una gara ogni due settimane, così c’è perfino troppo tempo per rilassarsi”.
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