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“Per come eravamo ieri e stamattina sono contento, ma non è il risultato al quale ambisco” dice il pilota di Vasto al termine di gara-1
Marco Pezzoni
3 mag 2025
Tutto sommato un buon quarto posto per Andrea Iannone che ha tirato fuori gli artigli per difendere la sua posizione dagli attacchi prima di Gardner e poi delle due Honda di Lecuona e Vierge risultando il migliore degli Indipendenti
“Il nostro lavoro non è mai facile – commenta Iannone – però me lo sono scelto, ho tanta pressione e ci ho messo tutta la forza nelle battaglie.”
Poi aggiunge: “Può anche essere tutto positivo, dipende a cosa uno ambisce nella vita. Da team privato arrivare primo tra gli Indipendenti è bello per il campionato che fanno loro, io vorrei fare un altro campionato. Arrivo alle corse per fare altro. Per come eravamo ieri e stamattina sono contento per un quarto posto ma non ambisco al quarto posto, vedo i dati, quello che posso fare e che mi manca e mi faccio una idea. E’ uno sport molto complicato, il livello è molto alto e bisogna avere un metodo come nella vita. Dall’anno scorso a quest’anno abbiamo fatto dei passettini indietro invece che farli in avanti e questo non dipende solo da me ma è un lavoro di squadra. Nel garage sono contentissimi ma io no.”
Il pilota di GoEleven, quarto al traguardo, ha fatto spalle larghe per tenersi la posizione dagli attacchi di Remy Gardner e delle due Honda, più veloci di lui. “Sapevo di averli dietro di me ma ero davanti, se fossero stati più veloci di me avrebbero dovuto arrivarmi davanti. E’ sempre così.”
Parlando del gap dai tre davanti (Bulega, Razgatlioglu e Bautista) spiega: “Perdevo il davanti ad ogni curva dall’inizio, soprattutto a sinistra. Ho faticato tantissimo con il davanti, non avevo velocità in curva rispetto a chi avevo davanti. All’inizio giravo sui tempi di Bautista, ho provato ad andare a prenderlo ma non volevo stressare le gomme. Ho aspettato ma alla fine sono rimasto sullo stesso livello, spingevo ma la gomma davanti giro dopo giro aveva sempre meno grip. Sono riuscito a stare sul mio passo ma non potevo spingere altrimenti sarei caduto come Lecuona o al limite sarei caduto il giro dopo.”
Sul setting elettronico di Bautista dice: “Sono sincero, la situazione dentro al box è difficile, sto faticando molto. Abbiamo fatto un passo avanti perché abbiamo preso i parametri elettronici di Bautista, perché tra ieri ed oggi è stato un disastro da quel punto di vista. Per la Superpole ho deciso di prendere il setting elettronico di Alvaro, ho migliorato di mezzo secondo immediatamente. Questo non è il mio lavoro. Cerco di fare del mio meglio come sempre ma mi serve supporto. In ogni caso tutti danno il 100%.”
Poi aggiunge: “Non vediamo tutti i dati ma la maggior parte del set up elettronico dei piloti ufficiali. Ma alla fine sono arrivato quarto, primo degli Indipendenti e davanti a qualcuno con la moto ufficiale. Vedremo domani.”
Se l’anno scorso le moto indipendenti erano molto più vicine alle ufficiali, quest’anno la forbice sembra essersi allargata, con le indipendenti più lontane dalle factory e questo porta sia Iannone che Petrucci a fare più fatica. “Penso che il metodo e le persone facciano tanto. Anche il feeling fa tanto, è come quando si conosce una persona: con una si instaura un rapporto immediato come se la si conoscesse da anni mentre con un’altra si fa un po’ più di fatica. Anche in moto è così, quando si sale su una moto e le si dà del lei si fa fatica. Sono uno che cerca di adattarsi veramente a tutto ma sto facendo molta fatica. Tutti abbiamo faticato davanti, il mio problema è che non riesco proprio a fermare la moto, non sono riuscito a fare nulla di quello che potevo fare. Siamo arrivati quarti, contenta la squadra e contento io.”
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