ESCLUSIVA - Il quarto round stagionale si avvicina e sul "Marco Simoncelli" lo spagnolo fece tripletta l'anno scorso in SBK. Ma nella sua carriera conquistò un podio anche in MotoGP
13 giu 2024
Si presenta da leader in campionato Alvaro Bautista al quarto round stagionale, che sarà disputato questo weekend a Misano. Il round dell'Emilia Romagna sta per cominciare, ma prima lo spagnolo ripercorre i suoi ricordi più belli sul tracciato romagnolo: "Il weekend dell’anno scorso mi è piaciuto moltissimo perché ho vinto le tre gare, firmando anche il record della pista e la pole position. Tra l’altro in quell’occasione guidavo la Ducati di colore giallo: ricordo la sorpresa di tutti quando sono uscito per percorrere il giro di allineamento per andare in griglia, vedevo lo stupore dei meccanici e delle persone delle squadre, si chiedevano chi fossi. Mi è piaciuto fare questa impressione".
SBK Misano, orari e dove vederla
A Misano eri salito sul podio anche in MotoGP.
"Il mio primo podio (terzo posto, nde) nella classe regina, nel 2012, anche quello è un buon ricordo. Duellai con Andrea Dovizioso fino al traguardo, fui capace di precederlo, a casa sua. Fu un gran podio, con Jorge Lorenzo primo e Valentino Rossi secondo con la Ducati. Condividere il podio con due piloti del genere, in Italia, fu bellissimo. Poi con il fatto che c’era Valentino era pieno di tifosi, era da matti".
Guardando alla MotoGP attuale, chi pensi vincerà il titolo 2024?
"Chi prende più punti! Scherzi a parte, non lo so, mi piace molto quest’anno, è molto combattuta. Per adesso ho visto Jorge Martin molto più maturo, va forte e ha più sicurezza e confidenza. Credo che sarà difficile batterlo".
Cosa pensi delle mosse Ducati sul mercato piloti MotoGP?
"L’unica cosa che posso dire è che sono contento di non essere stato io a dover compiere quelle scelte! Gigi Dall’Igna è bravo e intelligente per prendere una decisione corretta".
Ora sei tu a dover pensare al futuro: quando deciderai se continuare o ritirarti?
"Sinceramente non ho molta fretta. Il feeling con la moto non è ancora al massimo e mi piacerebbe prima arrivare a quel punto. Quando potrò dire che guido la moto come voglio, vedremo. Se resto qui è perché mi diverto e sento di poter essere competitivo. Quando arriverà il momento in cui mi diranno che dovrò decidere, vedremo, ma fino a quel momento sarò tranquillo".
Hai già pensato al post-carriera?
"No. Adesso ho soltanto la mentalità del pilota, non guardo oltre".
Sei un pilota tre volte iridato, ma sei anche papà di due bambine: in cosa ti somigliano?
"In alcune cose somigliano tanto a me, in altre alla mamma. Hanno caratteristiche di entrambi. Forse da me hanno preso lo spirito competitivo, ma poi sono diverse tra loro: la piccola non ha paura di niente, la grande è più timorosa, la piccola però è più delicata e si mette a piangere subito, l’altra è più forte".
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