Iannone: dall’Inferno al Paradiso di Phillip Island

Il pilota di Vasto con la Panigale V4 R del team GoEleven centra il podio al debutto nella SBK dopo 4 anni di stop, lo show ora può continuare

A 1574 giorni dall’ultima gara corsa a Sepang in MotoGP da ufficiale Aprilia, Andrea Iannone è tornato e lo ha fatto regalando uno show incredibile. Il 34enne abruzzese ha omaggiato Anthony Gobert con un casco replica, del compianto pilota australiano scomparso poche settimane fa che, come Andrea, è stato spesso attaccato e criticato per i comportamenti fuori dalla pista.

SBK PHILLIP ISLAND, IANNONE: "QUANDO PERDI QUELLO CHE AMI VIVI MALE, ORA VOGLIO GODERMELA"

Miglior ripartenza non c’è

È stato un sabato praticamente perfetto quello di Andrea Iannone al suo ritorno nelle competizioni a distanza di 4 anni dall’ultima gara. Quattro stagioni in cui ha dovuto guardare da casa amici e colleghi continuare a fare quello che ha sempre amato fare: “Sono fortunato perché ho una bella vita, con una bella famiglia ed il supporto degli amici, ma quando perdi tutto quello che ami non vivi bene. Puoi avere tutto ma non è quello che vuoi. Io volevo solo la mia moto indietro, ora sono tornato e voglio godermela”, ha confessato al termine della gara. In questi quattro anni è cambiato il mondo, in MotoGP ora domina Ducati, quella moto che fu proprio lui a riportare alla vittoria nel 2016 dopo un’attesa lunga sei stagioni. Mentre in SBK dopo il regno di Jonathan Rea si sono già imposti Toprak Razgatlioglu e Alvaro Bautista.

Riuscire a tornare ed essere subito competitivo non era scontato, a Phillip Island 2019 Andrea Iannone con l’Aprilia RS-GP riuscì a comandare la gara per qualche passaggio mostrando come la moto di Noale, nelle sue mani, stesse iniziando a fare progressi. Terminerà quella gara in sesta posizione dopo che un anno prima era salito sul podio con la Suzuki. “Sono qui e sono tornato, forse più forte”, ha detto Andrea al termine della gara, e come dargli torno: 4 anni fa il suo miglior passaggio in qualifica con l’Aprilia fu di 1’29”581 mentre nella notte italiana in Superpole con la Panigale V4 R del team GoEleven ha fermato il crono in 1’28”154. Ovviamente quattro anni di sviluppo, il nuovo asfalto hanno aiutato questo risultato che resta però segnato sulla carta. Ora il "Maniac" è tornato e non ha nessuna intenzione di provare a imporsi anche in Superbike per rilanciare una carriera che sembrava finita.

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