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Imola SBK 2015, Giugliano: "Lo striscione Daje Davide e il podio"

Il manager romano, all'epoca pilota, ricorda il suo Santerno: "Tornavo da un grave infortunio, e ho centrato subito un grande risultato"

Imola SBK 2015, Giugliano: "Lo striscione Daje Davide e il podio"
© GPAgency

Mirko ColombiMirko Colombi

11 lug 2023

Mentre prepara il round Supersport imminente, Davide Giugliano si sofferma un attimo, rispolverando i ricordi più belli di carriera spesi all'Enzo e Dino Ferrari. Oggi manager del D34G Racing, il romano - 34 anni il prossimo 28 ottobre, nella sincronizzazione del suo numero preferito - sceglie una stagione particolare, la 2015: "Sì, quell'edizione di Imola SBK resta la mia preferita" attacca convinto "e adesso vi spiego il perché".

Se non venite in circuito, attaccatevi alla TV nel weekend, perché la SBK di Imola è imperdibile

Giugliano a Imola SBK 2015: "Mi feci male, ma tornai prima del previsto"

Appunto, il 2015. Giugliano, rappresentante del team Ducati ufficiale, cominciò nel peggior dei modi la contesa, infortunandosi nei test prestagionali in Australia: "Esatto, purtroppo sì" conferma "mi feci male a Phillip Island. Si trattava del primo round stagionale in arrivo, da me saltato, perché mi ruppi tre vertebre. Avrei dovuto rispettare il periodo di riposo canonico, solitamente fissato in tre mesi. Fui costretto a riposo e relativo recupero, durante il quale non vedevo l'ora di rimontare in sella, infatti..."

Infatti, continua lui: "Anticipai di qualche giorno i tempi, tornando in azione proprio al Santerno: i punti interrogativi erano tanti, perché rimanere fermo così a lungo e l'esigenza imposta dalla Superbike richiedevano una preparazione importante. Lo stress fisico previsto metteva parecchi dubbi, ecco il motivo per cui non sapevo se rientrare. Però, si trattava della gara di casa per Ducati, sicché..."

Classifica SBK AGGIORNATA

Davide e il podio di Imola SBK 2015: "Un ricordo molto... romantico"

Eccoci alla piacevola chiosa del racconto, che è la voglia di correre a primeggiare sui timori e insicurezze, a dispetto dei quattro completi round saltati: "Sono tornato" svela "consapevole che la frattura delle vertebre fosse più complicata da risolvere rispetto ad altri infortuni. Avevo un pò di paura ma, una volta arrivato all'Enzo e Dino Ferrari e inforcata la mia Panigale R, andai mmediatamente forte, tanto da fare miei i turni cronometrati e aggiudicandomi una fantastica Superpole".

Scattare dal palo ne dimostrò l'intatta velocità, sfruttata poi nelle due manche programmate: "In Gara Uno conclusi addirittura terzo, salendo su un podio veramente sudato. La stanchezza si fece sentire più tardi, per cui finii quarto nella seconda manche. Ricordo le persone a tifarmi, in particolar modo i caldi ducatisti. Si rivelò un ritorno romantico, per un weekend pieno di passione e amore nei miei confronti. Gli striscioni 'Daje Davide', le bandiere, e una bellissima coppa alzata nel cielo di Imola".

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