SBK, Danilo Petrucci: l'alba di un nuovo inizio in una Misano a due facce

SBK, Danilo Petrucci: l'alba di un nuovo inizio in una Misano a due facce© GP Agency

Il round sanmarinese è stato un mix di alti e bassi per il ternano: grande competitività, ma un risultato complessivo deludente

07.06.2023 ( Aggiornata il 07.06.2023 16:55 )

Cadute, long lap penalty, primo podio di carriera sfiorato e tante parole al seguito. Il week-end sanmarinese di Danilo Petrucci è stato tutto questo e molto altro ancora. In ogni manche disputata sul circuito intitolato a Marco Simoncelli, il ternano è apparso tra i protagonisti indiscussi, nel bene e nel male. Sono tanti i temi e gli spunti che ruotano attorno all'ex pilota della MotoGP, in primis quello relativo alla competitività mostrata in Gara 1,quando è caduto nel tentativo di raggiungere Toprak Razgatlioglu, al fine di conquistare il primo podio di carriera. Per la prima volta in stagione Petrucci si è avvicinato al suo reale potenziale, compiendo un deciso salto di qualità rispetto ai precedenti appuntamenti, dove era apparso, oggettivamente, fin troppo opaco.

Il layout di Misano, di concerto all'atmosfera tutta italica che lo spingeva, hanno regalato al ternano quel "quid" in più che ha saputo tramutare in velocità. Tra Petrucci ed il primo podio nella massima categoria delle derivate di serie, ci si è messa una foga in eccesso tramutatasi nella scivolata di Gara 1 e nella confusione della domenica, quando dopo aver colpito l'incolpevole Dominque Aegerter ha rimediato un long lap penalty nella Superpole Race ed un deludente (viste le aspettative) settimo posto in Gara 2. Risultato condizionato da un deficit fisico causato dal pericoloso incidente che l'ha visto coinvolto insieme ad Iker Lecuona nella Superpole Race. Una foga nella guida tanto controproducente quanto giustificabile, per un pilota che vive di risultati e che, intanto, con il round di Misano si è messo sulla cartina geografica della Superbike. Il vero Danilo Petrucci sembra stia tornando.

Pagelle SBK Misano: voti ai team e ai piloti per il GP d'Italia 2023

Ad un passo dai top rider della categoria

Sebbene la scivolata di Gara 1 trovi giustificazione nella rincorsa ad un podio che sembrava legittimamente alla portata, e, sebbene la sanzione del long lap penalty si possa prestare ad interpretazioni circa la sua valenza e liceità, è pur vero che l'ex pilota della Dakar è incappato in una serie di errori grossolani. Forse entrambi figli di una spasmodica ricerca di un risultato che potesse infondergli fiducia dopo il difficile (seppur comprensibile) inizio di stagione. In Gara 1 il primo podio di carriera è mancato per poco, eppure, quella stessa manche ha alzato le quotazioni dell'italiano, dimostratosi veloce quanto, se non di più, i più giovani nonché connazionali compagni di marca: Axel Bassani e Michael Rinaldi. Il processo evolutivo in termini di prestazioni da parte di Danilo Petrucci passa attraverso una crescita del feeling con la sua Ducati, un aspetto che al momento lo limita alquanto. Lo stile di guida dell'italiano si è sempre rivelato particolarmente esigente per il setting della moto ed al momento le maggiori difficoltà riguardano la staccata e l'ingresso in curva; se è vero che la velocità sembra stia lentamente arrivando, è altrettanto vero che a Misano Petrucci ha lottato con la sua moto.

Alvaro Bautista ed i suoi 38 anni hanno dimostrato come la carta d'identità può incidere poco ai fini del raggiungimento dell'èlite della categoria, ed in tal senso Petrucci può dormire sonni tranquilli, nell'attesa di poter raggiungere i livelli che fan e addetti ai lavori si aspettano da lui da quando ha annunciato il passagio in Superbike. Bisognerà però prendere delle contromisure necessarie affinchè tutto ciò possa accadere. Se da un lato il riscontro prestazionale e di risultati in pista passa attraverso un fisiologico iter di crescita con la sua moto e la sua squadra (è giusto ricordare che Misano ha rappresentato per Petrucci solamente il quinto round in Superbike), è altrettanto doveroso che il ternano migliori sotto il profilo della concentrazione, rispetto a quanto mostrato a Misano. Tutto ciò al fine di incanalare al meglio tutto il potenziale ed il talento di cui dispone. La dinamica appena descritta sarà probabilmente la chiave per capire se il prossimo periodo sancirà l'ascesa definitiva tra i big della categoria o se decreterà l'inizio di un lento, seppur onorevolissimo, declino.

Il futuro e la mediaticità di Danilo Petrucci

Le dichiarazioni rilasciate a fine gara da Danilo Petrucci non sono mai banali, e non lo sono state nemmeno in occasione del round di Misano. Il ternano non le ha mandate a dire agli steward, rei di avergli comminato una pena a suo dire ingiusta ed affrettata, che gli ha condizionato negativamente entrambe le manche della domenica. Petrucci sembra essere uno degli ultimi superstiti per ciò che riguarda la sincerità di fronte a microfoni e telecamere, a prescindere dalla bontà e dall'eventuale veridicità delle dichiarazioni.

Il pilota del Team Barni è sempre stato un personaggio in grado di attrarre l'attenzione su di sè, una qualità resa ancor più "speciale" se considerato il fatto che non è mai stato un pilota troppo vincente numeri alla mano, seppur spesso veloce e competitivo. Nell'analisi del round di Misano quanto appena detto rientra nell'equazione di un pilota che per la prima volta da quando ha intrapreso la sua avventura in Superbike, ha alzato la voce, sia letteralmente che metaforicamente, di rimando ad un attacco al potere della Superbike, sportivamente parlando. Sebbene tutto ciò non sia stato fatto nel migliore dei modi, c'è molto da salvare dal week-end sanmarinese per Petrucci, che ha tutte le carte in regola per inaugurare, in futuro, (chissà se forse già in questa stagione) un nuovo periodo per la massima categoria delle derivate di serie, sia da un punto di vista mediatico che di prestazioni.

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi