Alvaro semplicemente ingiocabile, mentre Axel e Michael completano a fasi alterne la festa Ducati. Rea rassegnato, BMW invisibile
Ed anche il weekend di Misano è terminato. In una cornice di pubblico più che positiva – oltre 70mila le presenze in una tre giorni dove la concorrenza in termini di eventi non è mancata in Romagna – lo spettacolo non è mancato, nonostante l’ennesima prova di Alvaro “Verstappen” Bautista, che rifiuta il paragone con l’olandese ma continua a mettere a referto prestazioni da reale dominatore.
Come si dice in gergo Bautista fa un campionato a parte, mentre in quello degli “umani” il migliore è di gran lunga Toprak Razgatlioglu, stoico nella lotta al plotone Ducati mentre la sua moto del futuro – la BMW – si aggrappa a Garrett Gerloff per agguantare saltuariamente la top ten. Alti e bassi per i colori italiani, a partire dal sempre frizzante duo Axel Bassani – Michael Rinaldi.
Alvaro Bautista 10: che sia rossa o gialla la Ducati numero 1 è il riferimento della categoria, che i rivali vedono nitidamente solamente nelle prime fasi di gara, dato che in pochi giri la fuga per la vittoria è compiuta. Continua a macinare record. Indomabile.
Toprak Razgatlioglu 9: lotta in mezzo ad uno stuolo di Ducati armato solo di talento e staccate al limite. Il risultato è un terzetto di podi da incorniciare: mastica amaro per la Superpole Race, ma resta un fine settimana da campione.
Axel Bassani 8: il ragazzo di Feltre attendeva il primo podio in stagione come un bambino i regali la mattina di Natale, ed il destino ha voluto che l’incantesimo si spezzasse proprio a Misano. La solita voglia viene agevolata dalla fortuna, in un weekend dove il perfetto assetto non arriva mai.
Michael Ruben Rinaldi 6: può uno zero cancellare quanto di buono fatto in precedenza? Per le modalità forse sì, ma resta la velocità espressa in tutto il resto del weekend. Con un pizzico di costanza tutto sarebbe più semplice e gratificante.
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