SBK, Rinaldi: "Io personaggio? Meglio campione"

SBK, Rinaldi: "Io personaggio? Meglio campione"

"Quando le cose non vanno puoi chiuderti in te stesso o capire cosa non va. Mi definirei onesto, più umile di quello che sembra e affamato"

09.02.2023 ( Aggiornata il 09.02.2023 19:05 )

Un nuovo Michael, per lo stesso obiettivo. Terminato un 2022 denso di alti e bassi, Michael Ruben Rinaldi si approccia alla nuova stagione alle porte con un carico di determinazione forse mai avuto, figlio di quanto imparato e migliorato anno dopo anno. In sella alla Panigale V4R come fuori dal box, per quella che il romagnolo non esita a definire come una nuova versione di sé, pronta per una nuova sfida.
 
Michael, cosa rappresenta per te questa stagione?
 
“L’anno scorso ho fatto quarto in campionato, ma non ero felice né del risultato né di me stesso, quindi quest’anno voglio prendermi quello che penso di poter meritare. Questo non significa fare proclami, bensì non arrivare a 200 punti dalla vetta, giocandosela fino alla fine. Rimanere in lotta per il titolo fino alle ultime gare sarebbe un ottimo risultato: per farlo dovrò essere la versione migliore di me stesso in ogni occasione”.
 
In inverno chi è migliorato maggiormente? Rinaldi o la Panigale V4R?

“Personalmente parlando mi sento diverso: quando non raggiungi certi risultati hai due possibilità, chiuderti in te stesso o cercare di capire cosa non va per migliorare. Ho scelto la seconda opzione, cambiando preparatore e sfruttando l’aiuto di un amico come Dovizioso. Il livello della SBK è altissimo, quindi non è facile nemmeno capire dove lavorare per fare quell’ultimo passo in avanti, ma sono arrivato ai test in una condizione generale migliore del previsto”.

Rinaldi: "Se i risultati non arrivano è normale che si facciano i nomi di altri piloti"


Fai ancora parte del team Ducati Aruba. Questo rappresenta maggiormente una fonte di pressione o di carica?
 
“Indubbiamente di carica, dato che ho una possibilità che hanno in pochi. Certamente si tratta di indossare scarpe importanti, che ti costringono ad ottenere risultati: l’abilità di gestire la pressione arriva con l’esperienza. Ora mi sento un pilota diverso, con delle energie positive da utilizzare come carburante”.
 
Alla creazione del nuovo Rinaldi ha contribuito anche il caos legato al rinnovo di contratto andato in scena l’anno scorso?
 
“Ha contribuito anche quello, dato che mi sentivo forte ma senza riuscire a stare con continuità davanti, cosa che non riuscivo a spiegarmi. Quando i risultati mancano è normale che si facciano i nomi di altri piloti, ma questo mi ha fornito una pressione positiva, che mi ha portato più rapidamente a cambiare. I cambiamenti non sempre sono positivi, ma penso che se avessi continuato sulla strada precedente non avrei mai potuto lottare per il titolo, quindi ora sono contento delle scelte fatte. Ogni pilota compie un percorso, con tempi diversi”.

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