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Guintoli e la svolta in SBK: “Quando ho vinto il titolo, non potevo crederci”

Il tester Suzuki ha ripercorso alcuni momenti della stagione 2014, nella quale riuscì a vincere il Mondiale Superbike in sella alla RSV4

Guintoli e la svolta in SBK: “Quando ho vinto il titolo, non potevo crederci”

Christian Caramia Christian Caramia

17 gen 2021 (Aggiornato alle 12:23)

Sylvain Guintoli ricopre attualmente il ruolo collaudatore MotoGP per la Suzuki e negli anni ha lavorato duramente per portare avanti lo sviluppo della GSX-RR, moto portata alla vittoria iridata nel 2020 da Joan Mir.

Prima di diventare tester, Guintoli ha corso come pilota titolare nel Motomondiale, raccogliendo poche fortune e un solo podio in 250. La vera svolta nella carriera del francese arrivò al momento del suo passaggio in Superbike, dove nel 2013 divenne pilota ufficiale Aprilia.

Un anno dopo, nel 2014, Sylvain riuscì a laurearsi campione del mondo tra le derivate di serie, battendo all'ultimo round del campionato Tom Sykes.

Massima pressione, massima concentrazione


"In Qatar avevo la massima pressione, ero molto concentrato", ha ricordato Guintoli a Speedweek. “Quando ho vinto, non potevo crederci. Rimasi in palla per tutta la stagione, dopo Laguna Seca riuscì a sconfiggere Sykes in ogni gara. Non potevo permettermi di sbagliare, altrimenti sarei stato fuori dalla lotta. In Qatar dovevo vincere entrambe le gare, non potevo risparmiarmi, ma ricordo di aver guidato meglio che mai. Mi sentivo davvero bene ed ero più veloce di tutti gli altri".

"A Losail dovetti guidare da campione. Fu innaturale per me, non ero mai stato in una situazione come quella. La situazione legata allo stress e l'enorme pressione mi fecero guidare al meglio. Ero saldamente in sella, il mio stile di guida era molto fluido ed efficiente", ha ricordato Guintoli

Questa incredibile sicurezza permise al francese di sconfiggere il rivale dalla Kawasaki: "In Qatar ero convinto di potercela fare. Avevo questa ferma convinzione, una strana sensazione. In effetti, penso che Sykes sapesse che stavo per vincere io. Mi sentivo forte, lui si sentiva debole, aveva molta pressione. Era quello che veniva inseguito e che stava perdendo il suo vantaggio".

Guintoli riuscì a vincere il Mondiale con 6 punti di vantaggio su Sykes, totalizzandone 416 contro i 410 del britannico.

A impressionare fu l'incredibile costanza di rendimento del pilota Aprilia, capace di terminare tutte le gare e di classificarsi sempre in top ten.

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