SBK Thailandia, Melandri: 'Non ci arrendiamo'

'Abbiamo lavorato duramente per studiare alcune modifiche al setup, che però purtroppo non hanno dato i risultati sperati' dice Melandri, settimo in gara2
SBK Thailandia, Melandri:  'Non ci arrendiamo'

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Pubblicato il 26 marzo 2018, 12:05 (Aggiornato il 26 marzo 2018, 13:25)

Il weekend di Buriram non ha riservato i risultati sperati per Marco Melandri, che ha accusato alcuni problemi. Il ravennate era reduce da una splendida doppietta in Australia ed è arrivato sul circuito thailandese da leader della classifica iridata, ma ha vissuto due gare difficili, che ha concluso rispettivamente all’ottavo e al settimo posto. Risultati comunque utili in ottica campionato, dove perde la leadership ma si piazza al secondo posto alle spalle di Jonathan Rea. 

In gara 2 Melandri ha mostrato grande grinta lottando nel gruppo di testa nelle prime fasi ed effettuando diversi sorpassi, salvo poi dover rallentare il ritmo per chiudere settimo al traguardo,

Impossibile fare di più - “Abbiamo lavorato duramente per studiare alcune modifiche al setup, che però purtroppo non hanno dato i risultati sperati”, ha spiegato Melandri. “Anche oggi la moto si muoveva molto ed è stata una gara difficile.

“Ho cercato di lottare e rispondere colpo su colpo ma non mi era possibile fare di più oggi. Comunque non ci arrendiamo, il campionato è ancora lungo e sono fiducioso che troveremo una soluzione. Andremo ad Aragon ancora più agguerriti". 

“Siamo molto dispiaciuti per Marco, che ha dato tutto in pista ma purtroppo oggi non avrebbe potuto fare di più”, ha detto il team manager Serafino Foti. “Lavoreremo ancora più duramente per fare sì che entrambi i nostri piloti possano esprimersi al meglio a partire da Aragon".

Sabato in salita - Risultato al di sotto delle aspettative anche nella gara di sabato, dove Melandri si è piazzato ottavo.

"Avevamo trovato prestazioni incoraggianti alla vigilia della gara, ma abbiamo nuovamente sofferto con la stabilità sul dritto”, ha spiegato Melandri riferendosi a gara1. “Con gomme fresche ero più competitivo ed ho lottato nel gruppo di vertice, ma col passare dei giri ho perso progressivamente terreno. La moto si muoveva molto in accelerazione e su un tracciato come questo, con tre rettilinei, è diventata una gara in salita”. 

 

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