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Dopo un periodo negativo, Chaz manda un segnale forte all’avversario di sempre. Che fa i complimenti alla Ducati
Federico Porrozzi
13 mag 2017
Era partito forte, Chaz Davies, grazie a tre secondi posti nelle prime tre manche del 2017. Poi, solo 51 punti in cinque gare. Troppo pochi, per pensare di poter rendere la vita difficile a Rea verso il titolo.
Serviva una vittoria nella “sua” Imola, pista su cui ha vinto molto negli ultimi anni e su cui la Ducati, forse per la vicinanza con la sede di Borgo Panigale, va sempre molto forte.
BENEDETTA SFIDA - La vittoria è arrivata ed è stata una “manna dal cielo”. Per Davies, per la Ducati e, forse, anche per la Kawasaki. Perché un duello tra le due Case fa bene a tutti. Soprattutto alla Superbike e ai suoi (tanti, ultimamente) detrattori. Sul primo gradino del podio, oltre al pilota, c’era anche il numero uno della “rossa a due ruote”, Claudio Domenicali. A dimostrare, se mai ce ne fosse bisogno, che la Ducati non ha rinunciato al sogno di vincere quest’anno il titolo mondiale.
MARTELLO - Grazie a questo trionfo, seppur anticipato dalla bandiera rossa ma evidentemente mai in discussione fin dal primo giro, Davies si è portato a -8 dalla seconda posizione di Sykes e a -79 da Rea. Troppi per illudersi? Nel motociclismo, come nella vita, mai dire mai. “Ho fatto una bella partenza, sono stato molto veloce e poi iniziato a “martellare” senza mai voltarmi indietro – spiega Davies ai microfoni di Mediaset – qui a Imola la moto funziona in modo incredibile, è veloce, agile e ha tutto per fare la differenza. Ringrazio la Ducati per il lavoro fatto e i tifosi per esserci stati vicino. E’ una vittoria speciale per me e importante per molti motivi”.
INIZIATA LA RIMONTA? - Che sia scattata la “scintilla”, quella che aveva già permesso a Davies di dominare la seconda parte della stagione 2016? Rea ha un vantaggio importante ma forse la sua sicurezza inizia ad incrinarsi. “La Ducati ha lavorato molto bene – spiega Jonathan – Chaz è stato davvero bravo, è riuscito ad andare subito via e il gap si è allargato subito anche perché nei primi giri non riuscivo a superare Melandri… quando l’ho passato, ho iniziato a girare molto forte ma non abbastanza da recuperare il gap con Davies. Domani? Dobbiamo cercare di fare meglio…”
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