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"Non giravo a Sepang dal 2014 e la pista è migliorata, ma il fatto che l'asfalto sia ancora poco gommato la rende difficile da interpretare", spiega Giugliano, quinto nel primo giorno di libere
13 mag 2016 (Aggiornato alle 16:59)
Ducati è tornato in pista a Sepang per la sesta prova del campionato mondiale Superbike. Il tracciato malese, sottoposto recentemente ad un esteso intervento di riasfaltatura, si è rivelato inizialmente ostico per tutti i piloti delle derivate di serie a causa dell’assenza pressoché totale di gomma sulla superficie.
“Non giravo a Sepang dal 2014 e la pista è migliorata molto da allora per quanto riguarda l’omogeneità della superficie, ma il fatto che l’asfalto sia ancora poco gommato la rende difficile da interpretare", ha detto Giugliano.
"Alcuni punti poi restano bagnati a lungo e non sono facili da vedere perché il nuovo asfalto è scuro, ma è così per tutti. Sono soddisfatto della nostra costanza e del fatto che ad ogni uscita abbiamo mosso dei passi nella giusta direzione, ma le gomme accusano un calo vistoso dopo circa 5 giri e bisogna capire come gestirle sulla lunga distanza.
"Mi sento in forma e penso che ci siamo gradualmente avvicinati ai primi, ora sarà fondamentale concretizzare il potenziale dopo alcune gare difficili”.
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