Da Donington Park, Marco Masetti
Da domani, su una pista per baciata da un insolito sole britannico, si fa sul serio.
Donington Park, la pista sulla quale la SBK mosse i suoi primi passi, ospita un round molto importante, forse cruciale in ottica campionato.
Il leaderJonathan Rea c'è e sta benissimo, e come potrebbe andare diversamente quando in classifica si hanno 240 punti su 250?
E quando il tuo rivale più “vicino” in classifica è a quota 153, il punteggio di Leon Haslam arrivato alla gara di casa (il padre ha la scuola di pilotaggio proprio qui) e si presenta con costole rotte e dolori?
Eppure qualche problema Rea ce l'ha, ad esempio la celebrità che gli toglie tempo e lo costringe ad un tour del force tra tv e stampa. Per lui, abituato a vivere in campagna all'isola di Man e legato alla privacy famigliare non è facile.
Come non bastasse, in compagnia di Sykes, Davies e Alex Lowes si è esibito in una sfida nelle corse popolari inglesi. Ovvero corsa con l'uovo su un cucchiaio, nei sacchi e con la gamba legata ad un rivale... Va bene, tutto folklore, anche se per la cronaca i britannici hanno battuto i ragazzi del continente rappresentati da Guintoli (che vive a uno sputo da Donington), Ramos, Mercado e Camier (che ha residenza ad Andorra).
Le uniche preoccupazioni vere arrivano dalla faccia rilassata e finalmente sorridente di Sykes che sogna di ristabilire le gerarchie in squadra e soprattutto da casa Ducati dove Davies è carico a mille e Giugliano è finalmente a posto.
“Dopo Imola mi sono finalmente preparato e mi sento a posto", ha detto Giugliano. "Ho rischiato di tornare a casa quando mi sino presentato al controllo documenti all'aeroporto con la mia carta d'identità che è un po' malmessa. Il poliziotto mi ha fatto passare solo perché è un fan delle moto”.