Melandri continua la riabilitazione

Il pilota della Yamaha SBK tra piscina, palestra e spinning

20.01.2011 ( Aggiornata il 20.01.2011 15:40 )

Continua la riabilitazione di Marco Melandri, operato in artroscopia per aggiustare i legamenti danneggiati della spalla sinistra. Il ravennate aveva appena ritrovato una moto competitiva, una squadra tutta per lui e la motivazione per puntare al Mondiale. Marco Melandri era rinato e la Yamaha Superbike, dopo i due test a Valencia e Phillip Island, si era convinta di aver pescato l’asso capace di rinverdire i fasti di Ben Spies. Dopo aver concluso le prove in Australia, Marco era volato su un’isola delle Filippine per godersi il sole insieme all’inseparabile Manuela. Sognando la riscossa Superbike dopo le delusioni degli ultimi anni MotoGP.

Ma un brutto mattino Melandri si è svegliato con il braccio destro bloccato. Al rientro in Italia si è fatto visitare dal dottor Giuseppe Porcellini, lo stesso specialista della spalla che nel novembre scorso ha operato Valentino Rossi, che poi l’ha operato il 23 dicembre.
«Dopo i test di Phillip Island, all’inizio di dicembre, sono andato in vacanza su un’isola delle Filippine – ha detto Melandri. - Una mattina mi sono svegliato e mi sono accorto che non riuscivo più a tirare su il braccio destro. Avvertivo un gran male e mi sono subito preoccupato perché quella stessa spalla aveva già subito un intervento nel 2003».

Ritieni che abbiano pesato gli incidenti del passato?
«È stato frustante trovarsi infortunato senza aver avuto un trauma da caduta, sono andato a letto che stavo bene, mi sono svegliato che ero a pezzi…».

Però in Australia con la Yamaha R1 sei caduto due volte, una a destra al tornantino Honda: potrebbe essere questa la causa della lesione?
«No, le cadute non c’entrano. La prima volta ho picchiato forte ma a sinistra (al curvone veloce Lukey Height, ndr) perché ho perso la pedana. La seconda sono scivolato a centro curva quando ero già piegato quindi mi sono solo appoggiato a terra. Ho ripreso subito a girare senza alcun problema. Ormai conosco troppo bene le spalle e so quando c’è un problema. Nel giugno scorso ad Assen sono caduto con la Honda MotoGP e ho realizzato di essermi lussato la spalla prima della diagnosi dei dottori. I medici olandesi, visto che mi ero alzato con le mie gambe, non volevano credermi. Invece purtroppo avevo ragione io».

Cos’hai pensato quando hai saputo che sarebbe stato necessario l’intervento chirurgico?
«Da una parte ero contento perché almeno una volta a posto non avrei più avuto dubbi sulle mie condizioni, dall’altra ero molto preoccupato perché i tempi di recupero sulla spalla sono lunghissimi e so quanto sia difficile e dolorosa».

È la quarta volta che ti operi alle spalle…
«Già, purtroppo sono diventato esperto. Nel 2001 mi ricostruirono la cuffia dopo diverse lussazioni, nel 2003 invece ebbi due interventi in uno: mi ricostruirono la cuffia destra sempre per lussazioni e l’altra spalla per sistemare l’acromion-claveare».

Questo ennesimo intervento com’è stato?
«In teoria doveva essere più lieve perché fatto in artroscopia, mentre i precedenti sempre a cielo aperto. Però ho avuto dolori post operatori diversi. L’aspetto positivo è che, a tre settimane dall’intervento, ho l’impressione che il recupero sia più rapido delle altre volte. Sono convinto che per l’inizio del Mondiale sarò abbastanza in forma».

Anche Valentino Rossi ha problemi con la spalla destra. Che coincidenza…
«Io speravo di averne avuto abbastanza prima di questo intervento. Mi consola solo un fatto: meglio essersene accorti per tempo, che a gennaio».

Melandri, ha iniziato il 2 gennaio a fare spinning , il 7 gli sono stati tolti i punti e il 15 ha iniziato nuovamente a muovere la spalla. Adesso si divide tra spinning, piscina e palestra e il suo obiettivo è quello di essere in pista il prossimo 25 gennaio a Portimao


  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi