SBK test Jerez, Bulega: "Se domani corressi la prima gara non saprei che Ducati usare"

Il bilancio di Nico: "Non riesco a far girare la nuova V4R come vorrei: forse non l'ho capita oppure è peggio in questo aspetto. Lascio Jerez contento al 50%"

Gianmaria RosatiGianmaria Rosati

Pubblicato il 22 ottobre 2025, 14:00

La lunga settimana di fuoco di Nicolò Bulega a Jerez è terminata. A metà del secondo giorno di test infatti il romagnolo ed il suo team hanno abbassato la saracinesca, per risparmiare mezza giornata di test in ottica futura. Difficile che Nico non conclude la due giorni di test in vetta, dato che in sella alla nuova Panigale V4R ha rifilato oltre un secondo al primo inseguitore. Ora però è tempo di bilanci, partendo ovviamente dalla nuova nata di Borgo Panigale.

“Migliorare il secondo giorno è abbastanza normale – apre Nicolò – dato che la squadra ha tempo di pensare a cosa fare per migliorare. Mi sono trovato bene, infatti anche ai ragazzi non ho detto molto: in frenata mi trovo bene, riesco a fermarmi bene, mentre fatico ancora un po’ nel far girare la moto, dato che è abbastanza diversa dalla precedente. Inoltre con la versione precedente ho fatto tanti chilometri quindi sapevo già come farla girare in modo naturale, mentre questa ancora non l’ho capita benissimo, oppure semplicemente è un po’ peggiore in questo aspetto e ci potrebbe stare. Del resto è difficile che una moto nuova sia migliore sotto tutti gli aspetti: ci sono aspetti che vanno meglio ed altri peggio, questo va peggio”.

Se domani dovessi correre la prima gara dell’anno a Phillip Island avresti dei dubbi su quale moto usare?

“Sì confermo. In alcuni punti vado già meglio con la nuova, ma altri in cui ancora non mi sento del tutto a mio agio. Potrebbe essere per i pochi chilometri fatti o per delle differenze reali ma qualcosa c’è, dato che vado meglio in alcuni aspetti e peggio in altri. Dobbiamo capire come compensare e andare meglio sotto tutti i punti di vista”.

A che livello di conoscenza sei della nuova V4R?

“Credo sia questione di fare chilometri, per capire con l’assetto cosa funziona e cosa no”.

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