Sei titoli piloti, ultimo dei quali con Rinaldi nel 2017, e quattro titoli costruttori nell’avventura di Ducati nella categoria di “sviluppo” per la Superbike.
Marco Pezzoni
4 lug 2025
Che Ducati fosse destinata ad eccellere nelle derivate di serie lo si era intuito dai successi di Hailwood e Tony Rutter nella Formula TT 1 e 2 (i precursori degli odierni Mondiali Superbike e Supersport) tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli anni 80.
Dal debutto in Superbike ad oggi, le Rosse di Borgo Panigale hanno portato a casa 16 titoli piloti e 20 titoli costruttori, collezionando oltre 300 vittorie.
Se la Supersport non ha “stuzzicato” più di tanto l’interesse di Ducati (un solo titolo, nel 97 con Paolo Casoli quando ancora però si chiamava Supersport World Series), la Superstock 1000 è stato l’altro terreno di caccia delle Rosse di Borgo Panigale, proprio perché a Ducati serviva sia come bacino di sviluppo della moto per la Superbike che anche come Academy per i giovani piloti da portare proprio in Superbike.
Ducati è Regina in Stock 1000 tanto quanto lo è in Superbike: è infatti la marca con più titoli nella categoria. Sono 10 tra piloti e costruttori gli allori nella sua bacheca, a dimostrazione di quanto ci tenesse alla categoria rispetto alla Supersport.
A Borgo Panigale hanno sempre creduto nel progetto Superstock 1000 sin dall’ingresso con lo Xerox Junior Team nel 2007.
Ed il triennio 2007-2009 è a firma Xerox Junior Team con la 1098S che l’anno successivo avrebbe esordinto in Superbike nelle mani di Troy Bayliss per il suo ultimo anno di carriera.
E’ il genovese Niccolò Canepa nel 2007 il firmatario del primo titolo piloti nella categoria. 161 punti, 2 vittorie e 6 podi complessivi per il #59. Titolo di Canepa replicato nel 2008 e 2009 prima con l’australiano Brendan Roberts (147 punti e 3 successi) e poi con il belga Xavier Simeon (225 punti, 5 vittorie). Nel biennio 2008-2009 Ducati centra anche i primi due titoli costruttori
Un altro pilota italiano, Davide Giugliano (171 punti e 4 successi), in una sfida tutta italiana con Petrucci (Barni), riporta il titolo Stock 1000 alla Ducati in un anno, il 2011, pazzesco ed indimenticabile per il team Althea con il titolo Superbike di Carlos Checa. Ducati si prende anche il terzo titolo costruttori della categoria con 240 punti.
Dal 2013 è Barni il team di riferimento Ducati per la Stock 1000. Dopo aver sfiorato il titolo con Eddi La Marra, nel 2014 la squadra bergamasca si presenta al via del campionato con una squadra inedita composta dall’argentino Leandro Mercado e dal ceco Ondrej Jezek ed una 1199 Panigale R aggiornata. L’argentino centra il titolo al primo colpo con 117 punti e due successi ma sfugge il costruttori che va a Kawasaki per 7 punti. Per il paese sudamericano è festa grande nel vedere un loro pilota vincere un titolo “mondiale” (ma di fatto un europeo). Mercado sfiorerà poi il titolo nel 2016 con la squadra Junior di Aruba ma perdendolo all’ultima gara (Jerez) per un problema tecnico prima del via. Ducati però si “consola” con il titolo costruttori, quarto della storia in Stock 1000, con 145 punti, 4 in più di BMW.
Il sesto ed ultimo titolo piloti Ducati nella categoria parla ancora italiano grazie al giovane Michael Ruben Rinaldi, sempre per il team Junior Aruba. Il pilota romagnolo vince il titolo con 138 punti e 3 vittorie davanti ad un certo pilota turco, tal Toprak Razgatlioglu.
Abbiamo intercettato due ex piloti Ducati nel periodo Stock 1000, entrambi campioni, terz’ultimo e penultimo, ovvero Davide Giugliano e Leandro Mercado.
Il pilota romano, campione nel 2011 con Althea ha detto: “Il 2011 è stato un anno veramente fantastico. Ho avuto l’opportunità datami da Althea e da lì è avvenuta la magia. Ho un ricordo pazzesco di quell’anno, ho vinto molte gare ma è stato impegnativo. Ho avuto la fortuna di guidare il 1098 che era una moto ben bilanciata e che ti permetteva tanto e questo mi ha portato alla vittoria del campionato, un campionato difficile che mi sono giocato con Danilo Petrucci. Magny Cours, la penultima gara, è stata quella che ha certificato il titolo. Dovevo chiudere quinto e così ho fatto, facendo il compitino perché mi era venuto il braccino.”
Leandro Mercado, campione nel 2014 con il team Barni, ha dichiarato: “Il 2014 è stato un anno fantastico. Vincere al primo anno la Stock 1000 con Ducati, Barni e la Panigale R è stato incredibile. Abbiamo fatto un bel lavoro, vincere quel titolo per me era l’obiettivo che avevo da quando sono arrivato in Europa. E’ stato un campionato combattuto tutto l’anno e vincere quel campionato è stato importante non soltanto per l’Argentina ma per tutto il Sudamerica. Mi sento orgoglioso di essere il primo Sudamericano a vincere un Mondiale Stock ed è stato il coronamento di un sogno. Nessuna gara in realtà mi ha dato la certezza del titolo perché è stato un anno molto combattuto con Lorenzo (Savadori, ndr). Ho vinto a Jerez e siamo arrivati all’ultima gara con soli 5 punti di differenza. Magny Cours è stato un weekend da “montagne russe” di emozioni, in gara partivo in quarta fila e Lorenzo davanti a me, pioveva, io non ho mai mollato, ho continuato a spingere. Alla fine è successo quello che è successo e alla fine ho portato a casa il titolo.” Per la cronaca Mercado è giunto quarto mentre Savadori sesto.
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