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Davide racconta: "Mi sarebbe piaciuto rivedere una vera Bimota in pista: la YB4 aveva delle soluzioni innovative. Ducati è la mia famiglia, ma provo ancora affetto per quel marchio"
Gianmaria Rosati
1 mag 2024
La livrea biancorossa, il numero 2 e tanti successi. Se si ripensa alla prima storica stagione del mondiale Superbike non si può dimenticare il binomio formato da Davide Tardozzi e la Bimota, capace in quell’annata di vincere 5 manche – compresa la prima in assoluto del campionato – nonché privato del titolo da un vizio di forma, con una strana assegnazione dei punti nel primo round a risultare decisiva al termine dell'anno. Oggi Davide è uno dei pretoriani di Ducati in MotoGP, ma ripensando al passato non può che scappare un sorriso.
“Provo ancora un certo affetto per il marchio – apre Davide - dato che rappresenta una parte importante del mio passato. La sconfitta nella stagione 1988 dispiace ma l’ho digerita, dato che Merkel meritò di vincere. Tornando alla novità di questi giorni mi resta un po’ di amaro in bocca, dato che mi sarebbe piaciuto vedere una vera Bimota in pista: ritengo sia un escamotage di Kawasaki per fare le cose in maniera più veloce e competitiva, presentandosi in pista con una forma diversa”.
Quali sono i primi ricordi che ti vengono in mente se pensi alla Bimota dei tuoi anni?
“In quegli anni Bimota era sicuramente innovativa, e mi ricorda molto la Ducati di oggi. L’ingegner Martini ebbe delle illuminazioni che hanno fatto storia e prodotto performance: usammo il motore 4 cilindri Yamaha 750, ma con 4 valvole invece che 5. Ricordo che quando andammo in Giappone per spiegare tale decisione i giapponesi erano allibiti, ma poi capirono che era la scelta corretta. Attaccare il telaio direttamente al motore fu un’altra scelta innovativa, come i primi passi dell’iniezione elettronica. La YB4 aveva delle soluzioni innovative, che per una piccola casa come la Bimota erano un qualcosa di eccezionale. Vedremo ora cosa riusciranno a fare in questo nuovo percorso”.
Si può dire romanticamente che il tuo passato sfida il tuo presente?
“Il mio passato rimane nel cuore, ma Ducati rappresenta gran parte della mia storia, ed è per me una famiglia. Vivo praticamente in Ducati o nel camion Ducati, quindi non posso che essere legatissimo a questo marchio, ma non posso non sorridere pensando a Bimota”.
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