Iannone: "Mi sono scoperto paziente, se dicessi che non mi aspettavo di essere veloce mentirei"

Iannone: "Mi sono scoperto paziente, se dicessi che non mi aspettavo di essere veloce mentirei"© GPAgency

L'INTERVISTA - Andrea si racconta: "Sono felice di essere tornato alle corse, ma ti poni sempre obiettivi nuovi. La MotoGP? Da appassionato mi interessa, ma non punto la sveglia"

19.04.2024 ( Aggiornata il 19.04.2024 09:11 )

Ci sono persone che se entrano in una stanza non possono che essere notate, ed Andrea Iannone è una di queste. Il suo talento è stato il passepartout per tutte le porte, prima che una vicenda nota quanto dai contorni ancora poco chiari aggiungesse un capitolo alla storia: una storia che poteva terminare così, senza lieto fine, invece Andrea ha metaforicamente ripreso in mano la penna e ha ricominciato a scrivere, spinto da una passione forse con pochi eguali. Il resto è storia, con un approdo in Superbike diventato folgorante sin da subito, tanto che l’obiettivo è già la prima vittoria in categoria.
 
Andrea, quanto sei felice attualmente da 1 a 10?
 
“Sono molto contento. Sono felice 10 di essere tornato alle corse, in generale però ti poni sempre degli obiettivi da raggiungere e quindi l’asticella si alza, ma credo sia fondamentale nella vita. Per quanto concerne le corse sono molto contento, e mi auguro di migliorare ulteriormente la mia velocità”.
 
Ti aspettavi di essere già così veloce? Oppure hai dubitato anche solo di un minuto di te stesso?
 
“E’ certamente successo di dubitare, d’altronde non si sa mai quando resti fermo per tanto tempo: può andare bene come male, nulla era certo, anche se sono sempre stato fiducioso. Se dicessi che non mi aspettavo di essere veloce mentirei, dato che sono sempre stato molto positivo, ma non era assolutamente scontato”.

Iannone, la MotoGP e la popolarità 

Se ripensi all’Andrea del 2019 ed a quello attuale, quanto e come è cambiato? Come persona e come pilota.
 
“Non bisogna mai guardarsi troppo indietro secondo me. La vita mi ha portato a vivere situazioni complesse, che mi insegnato qualcosa ogni giorno. Mi sono scoperto molto più paziente di quello che credevo, ma in generale mi auguro che questo sia l’anno della ripartenza e della felicità a 360°”.
 
Che rapporto hai con la popolarità? Ti piace? Te ne freghi?
 
“Penso che non si sia mai pronti a certe cose. Io ho sempre avuto la passione per le corse, e se le fai l’obiettivo è sempre quello di diventare forte e sognare in grande. Credo sia tutta una conseguenza: dire che non mi piace la mia vita sarebbe come sputare nel piatto in cui mangio. Ci sono pro e contro, come in tutte le cose, ma lamentarsi sarebbe da bigotti”.
 
Che rapporto hai con la MotoGP? La segui?
 
“Dire che mi punto la sveglia per seguirla questo no. E’ la categoria che ho fatto per tutta la vita quindi non posso dire che non mi piace, ma ora sono focalizzato su altro: prima facevo la MotoGP e non seguivo la SBK, ora è un po’ il contrario. Sicuramente la MotoGP è la massima espressione della moto da corsa, e questo se sei appassionato ti incuriosisce. Io lo sono, quindi resta un interesse importante”.

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